Una consulente finanziaria indipendente e insegnante di matematica veneta condivide la sua visione sul recupero della fiducia nel sistema bancario, la trasparenza nella consulenza finanziaria e l’educazione dei giovani all’economia.
In un’epoca in cui la fiducia nel sistema bancario è stata scossa da scandali e crolli finanziari, il ruolo dei consulenti finanziari indipendenti è più cruciale che mai. Virginia Pieropan, consulente finanziaria e insegnante, ci rivela come costruisce fiducia e trasparenza nel suo lavoro, l’importanza dell’educazione finanziaria e il suo stile personale che trasmette professionalità e serenità.
Come si riesce ad aiutare le persone molte delle quali diffidenti a riconquistare la fiducia nel sistema bancario?
Le persone “scottate” dal sistema bancario purtroppo sono molte. Specialmente nel vicentino i crolli della Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno avuto un impatto molto profondo sulla percezione delle persone. Più che la fiducia nel sistema bancario è venuta meno la fiducia negli investimenti e nei prodotti che vengono consigliati. Dal mio punto di vista la fiducia si “conquista” dialogando e soprattutto essendo presenti, rendendo le persone consapevoli di quello che viene loro detto: come consulenti è nostro dovere essere a fianco del cliente e aiutarlo a raggiungere i suoi obiettivi finanziari personali. Lo prendiamo per mano e tariamo il portafoglio ad hoc secondo il grado di rischio del cliente. Inoltre, essendo consulente indipendente, non ho pressioni commerciali di collocamento prodotti, quindi posso consigliare quello che meglio si adatta alle esigenze del cliente senza restrizioni.
La trasparenza nel mestiere di consulente finanziaria fa la differenza. Come si riesce a farne un pilastro del proprio brand personale?
Il cliente non deve essere un semplice esecutore di ordini ma deve essere compartecipe al raggiungimento del suo benessere finanziario: non dimentichiamoci che i soldi alla fine sono suoi! Inoltre, non vogliamo che il cliente navighi in mari sconosciuti. La trasparenza è fondamentale per raggiungere questi due obiettivi. Ci deve essere anche fiducia ma non cieca: un minimo di consapevolezza è d’obbligo. La trasparenza si raggiunge essendo diretti, aperti al confronto e soprattutto parlando semplice: per arrivare alle persone non servono i paroloni che creano ancora più confusione e sfiducia, ma serve autenticità e franchezza. Non può esserci trasparenza se non riusciamo a instaurare una connessione grazie alla qualità della nostra comunicazione.
Lei insegna matematica part-time alle scuole superiori. Cos’ha imparato dai ragazzi e come li si aiuta a prendere confidenza con l’educazione finanziaria?
«Gli uomini mentre insegnano imparano»: lo diceva già Seneca e ci credo fortemente. I ragazzi mi insegnano a non dare mai nulla per scontato, a non giudicare dalle apparenze, a tenere una mente aperta e a vedere le cose da un punto di vista diverso, più giovanile ma non per questo più superficiale. Li ringrazierò sempre per tutto questo! Penso di aiutarli a prendere confidenza con i temi economici semplicemente parlandone apertamente: i soldi non devono essere un tabù o qualcosa di cui vergognarsi. In più, collaboro con alcune scuole organizzando dei corsi extra-scolastici a tema educazione finanziaria. I giovani, specialmente quelli che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro, hanno bisogno dell’ABC della finanza e loro per primi sanno che ne hanno bisogno: assicuro che la partecipazione è alta! Anche per questo a breve pubblicherò un videocorso contenente tutti i concetti base della finanza personale: pensato per i giovani ma di utilità per tutte le età.
Come ha sviluppato il suo stile personale nel corso degli anni e quali considerazioni guidano le sue scelte di stile nel contesto lavorativo?
Avete presente il modo di dire “l’abito non fa il monaco”? In un mondo ideale è vero, ma il mondo in cui viviamo non lo è e sono convinta che (purtroppo) l’apparenza conta. Per la mia giovane età so che quando parlo con qualcuno devono prima arrivare le competenze e la professionalità: l’abbigliamento mi aiuta a “darmi un tono”. Onestamente non penso di avere uno stile personale: cerco di abbinare i colori dei vestiti con i miei colori senza mai rinunciare alla comodità. Penso che l’obiettivo dovrebbe essere quello di sentirsi a proprio agio in modo tale da trasmettere serenità anche ai clienti che ci si trova di fronte. Resto convinta che l’accessorio più bello che una donna possa indossare sia il proprio sorriso!
Una parola della Finanza in modo semplice come la spiegherebbe a un bambino?
Direi la parola “mercato”: è quel luogo immaginario dove i bambini possono comprare e vendere giocattoli. Andando al mercato posso trovare qualcuno che ha un gioco che voglio comprare o trovare qualcuno a cui vendere un gioco che ho già. Inoltre, il luogo è vigilato da un adulto che controlla che i bambini si comportino correttamente.