Alla guida di Techcab, impresa emiliana specializzata in automazione industriale, Mattia Moruzzi applica un modello di management fondato su competenze trasversali, digitalizzazione e attenzione al territorio come motore del cambiamento.
Fondata nel 2012 da Giuseppe Moruzzi, Techcab, con sede a Casale di Mezzani, nel parmense, è un’impresa nata nel settore dell’automazione industriale. Nel corso degli anni, l’azienda ha ampliato il proprio raggio d’azione, investendo in nuove tecnologie e strategie di crescita. Dal 2023, Mattia Moruzzi guida l’impresa fondata dal padre con un approccio innovativo, puntando su intelligenza artificiale, automazione dei processi e acquisizioni strategiche per garantire una crescita sostenibile e competitiva. «Una governance giovane garantisce una maggiore reattività e predisposizione al cambiamento. Inoltre, porta entusiasmo, energia e volontà di innovare», sottolinea in questa intervista.
Qual è il suo ruolo in Techcab?
Attualmente ricopro il ruolo di General Manager di Techcab, una posizione che ho assunto nella seconda metà del 2023. Sono in azienda da 8 anni e ho iniziato il mio percorso partendo dalla produzione, lavorando alla realizzazione e installazione di quadri elettrici. Successivamente, ho gestito il magazzino, l’ufficio acquisti e la produzione come responsabile. Negli ultimi anni, la mia posizione è più manageriale, perché mi occupo dei rapporti con i clienti e le istituzioni. Ora mi concentro sulle performance aziendali, il miglioramento della liquidità e il rafforzamento della rete commerciale, oltre a rappresentare l’azienda nei confronti degli stakeholder esterni.

Mattia Moruzzi
Quali sono i vostri progetti di crescita per il futuro?
Abbiamo diversi progetti in corso. Stiamo lavorando per sviluppare una divisione interna dedicata all’intelligenza artificiale, che inizialmente useremo per ottimizzare i nostri processi interni e poi offriremo ai clienti, ad esempio con algoritmi di calcolo, software di manutenzione predittiva e chatbot per l’assistenza. Abbiamo anche in programma investimenti importanti nel periodo 2025-2027, tra cui l’acquisto di un magazzino automatico e una linea per l’automazione della produzione dei quadri elettrici. Inoltre, stiamo avviando una campagna di acquisizioni di micro e piccole imprese, sia per diversificare il business sia per crescere in termini di know-how e risorse.
Qual è, secondo lei, il valore aggiunto di un giovane alla guida di un’azienda?
Nel nostro settore, che evolve rapidamente grazie alla tecnologia, una governance giovane garantisce una maggiore reattività e predisposizione al cambiamento. Le aziende con una leadership più anziana tendono spesso a stabilizzarsi e rallentare, mentre una guida giovane porta entusiasmo, energia e volontà di innovare. Questa dinamicità è cruciale per rimanere competitivi e adattarsi alle nuove sfide del mercato.
Qual è stata la lezione più importante che ha imparato nel suo percorso imprenditoriale?
Ce ne sono due. La prima è la consapevolezza del valore del nostro territorio, Parma e provincia, dove ci sono molte realtà imprenditoriali attente alla crescita, allo sviluppo e al benessere delle persone. Collaboriamo con associazioni come “Parma Io Ci Sto“, che riunisce imprese locali impegnate a livello sociale e culturale. La seconda è più personale e riguarda la gestione delle società: anche quando si parte con le migliori intenzioni, non si può prevedere come evolveranno i rapporti con i soci. Per questo, ora valutiamo con molta più attenzione eventuali nuove partecipazioni in azienda.
Visualizza questo post su Instagram
Qual è il suo approccio alla leadership e come riesce a creare un ambiente di lavoro stimolante?
Nel nostro settore, gli stimoli sono intrinseci, ma è fondamentale avere collaboratori preparati e un management che metta il benessere dell’azienda e dei dipendenti al primo posto. In passato, abbiamo avuto situazioni in cui alcuni responsabili non sono riusciti a creare un ambiente di lavoro sano e motivante, e questo ha avuto conseguenze su tutta la struttura aziendale, portando a una minore attrattività sia per i dipendenti attuali che per i nuovi talenti. Per evitare simili problematiche, oggi ci impegniamo a dare ai dipendenti spazio decisionale e responsabilità, cercando di bilanciare il lavoro con il giusto tempo libero. Abbiamo introdotto politiche di welfare aziendale, come assicurazioni sanitarie, che si sono rivelate molto apprezzate. L’obiettivo è creare un ambiente in cui le persone stiano bene, si sentano valorizzate e possano essere più efficienti.
Come vede il contributo delle nuove generazioni nel settore dell’automazione industriale?
Le nuove generazioni portano freschezza e capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici. Tuttavia, una sfida cruciale è mantenere la capacità di decidere e non solo di scegliere tra opzioni preconfezionate. Nel nostro settore, è importante saper usare la tecnologia come strumento per migliorare il lavoro senza diventarne dipendenti passivi. La bravura sta nel trovare il giusto equilibrio tra innovazione e senso critico, per guidare il cambiamento anziché subirlo.