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Stefano Amadori: «Nella finanza, non sempre l’abito fa il monaco»

di Katia Cedioli
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Stefano Amadori, consulente finanziario, ci offre uno sguardo approfondito sulle motivazioni e gli ideali che lo hanno spinto – e lo motivano ancora oggi – a intraprendere questo percorso professionale.

Un approccio unico alla consulenza finanziaria, basato sulla libertà di scelta e pensiero. In questa intervista, Stefano Amadori sottolinea l’importanza di un rapporto autentico con i clienti, in cui la sua figura diventa fondamentale durante periodi di tensione nei mercati finanziari. Esplora inoltre come l’immagine e lo stile personale possano influenzare il rapporto con una clientela diversificata e spiega concetti finanziari complessi in modo accessibile e coinvolgente.

Quali motivazioni l’hanno spinta a diventare un consulente finanziario?

La motivazione è stata la libertà. Libertà di scelta, di pensiero, e lavorativa. Ho sempre ritenuto e riterrò sempre l’attività di consulenza finanziaria antitetica rispetto a una logica commerciale di vendita, per questo ho deciso di diventare consulente finanziario.

Com’è il suo rapporto con i clienti?

È un rapporto sincero. Cerco di spiegare a tutti i miei clienti che non sono gli uomini a creare i rendimenti, ma il mercato nelle sue dinamiche. E che queste dinamiche possono portare anche a vivere momenti difficili e di tensione, e che la mia figura è fondamentale soprattutto in quei momenti.

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Photo: Canva / 89 Stocker

Secondo lei, in che modo l’immagine personale e lo stile influenzano la percezione e il successo di un consulente?

A mio parere, immagine e stile influenzano il consulente in riferimento alla clientela che desidera approcciare. In questa professione si possono riscontrare profili completamente diversi di persone, con caratteri, immagine e stili differenti, che attirano di conseguenza clienti di diversa natura. La nostra immagine e il nostro stile credo rifletta il tipo di persona che cerchiamo ed il tipo di servizio che vogliamo offrire.

Le è mai capitato di adattare il suo abbigliamento al contesto o alla tipologia di cliente che deve incontrare?

No, semplicemente perché ritengo che in questo caso l’abito non faccia il monaco. Trovo giusto propormi sempre come credo, dando l’immagine che desidero dare, indipendentemente dal cliente che ho di fronte.

Quali sono gli eventi che nel suo settore la interessano maggiormente?

Eventi di condivisione di idee ed esperienze lavorative. Mi piace ascoltare altri professionisti, ancor meglio se con più esperienza di me. Non si smette mai di imparare e la curiosità mi spinge sempre a cercare nuovi stimoli.

Potrebbe spiegare ai lettori una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?

L’interesse composto: lascia che qualcun altro faccia il lavoro al posto tuo e… goditi i risultati!

 

Katia Cedioli

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