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Riccardo Capiluppi: «Per un consulente finanziario è fondamentale l’onestà personale»

di Annarita Cacciamani
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Consulente finanziario dal 2015, Riccardo Capiluppi, reggiano, ha raccolto il testimone del padre e porta avanti la sua professione avendo come stella polare i valori che gli hanno insegnato i suoi genitori: famiglia, onestà responsabilità, correttezza, competenza, trasparenza, entusiasmo e umorismo. «Sicuramente l’immagine è importante, ma non deve essere troppo costruita: nella relazione con il cliente è fondamentale farsi conoscere per creare un rapporto di fiducia».

Può riassumere in breve il suo percorso di formazione e quello professionale? Cosa l’ha spinta a diventare un consulente finanziario?

Il mio percorso formativo parte il 13 marzo 1978, quando sono nato all’ospedale di Carpi: da quel momento inizia la mia formazione personale e quella di uomo. Per questo lavoro una formazione personale è fondamentale. Per i miei primi 40 anni ho fatto davvero cose molto lontane dalla finanza: lavoravo come Project Manager in un’azienda che costruiva grandi opere e ho seguito, tra l’altro, i lavori di costruzione del Fidenza Village. In questi 40 anni o, meglio, negli ultimi 22 dei 40, sono sempre stato cliente di una tra le prime banche italiane, la prima a non avere sportelli. Grazie a questa banca ho capito e provato l’importanza del risparmio sotto forma di piano di accumulo: il risparmio mirato alle tue esigenze future. Nel 2015 ho deciso di cambiare settore lavorativo per stare di più con la mia famiglia e assicurarle un futuro più solido. Mio padre che era un manager di quella importante banca mi ha chiesto se volevo andare a lavorare nel suo gruppo. Lui aveva 65 anni: di lì a poco avrebbe smesso andando in pensione.

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Photo: Pixabay / Oleksandr Pidvalnyi

Era un’occasione da non perdere, e quindi ho accettato. La mia più grossa paura, in quel momento, era affrontare l’esame di ammissione all’ordine dei consulenti finanziari, tutt’altro che semplice, ma fortunatamente in soli quattro mesi sono riuscito a preparare l’esame e superarlo con esito positivo. Da quel momento in poi inizia la mia formazione specifica che è sempre in divenire, poiché questo è un lavoro dove non si smette mai di imparare e apprendere. Il mio istituto bancario mi mette a disposizione una grande quantità di materiale e corsi di formazione sui quali poter lavorare e tenermi sempre aggiornato al meglio.

Quali sono i valori-guida della sua attività di consulenza? Che rapporto ha con i clienti?

I valori guida della mia attività sono quelli che i miei genitori mi hanno insegnato a vivere nella vita: famiglia, onestà responsabilità, correttezza, competenza, trasparenza, entusiasmo e umorismo, sia verso me stesso che verso gli altri. Il rapporto con i miei clienti deve essere un rapporto di fiducia, ma anche un rapporto di “amicizia”, nel senso che bisogna essere capaci di relazionarsi senza aver paura di ricevere critiche, e, se si ricevono, sono sempre solo costruttive, così da potersi sempre migliorare. Con i miei clienti sono riuscito a creare un rapporto di stima reciproca, di collaborazione e di attenzione alle esigenze di ognuno, in modo da poter personalizzare l’offerta finanziaria in base alle esigenze di ognuno.

Secondo lei, in che modo l’immagine personale e lo stile influenzano il successo di un consulente?

Credo che sia fondamentale l’onestà personale e questo viene passato ai clienti. Sicuramente l’immagine è importante, ma non deve essere troppo “costruita”: nella relazione con il cliente è prioritario farsi conoscere per creare il rapporto di fiducia di cui parlavo prima. Sicuramente ci sono delle “regole” lavorative, ma credo siano più in generale regole di buona educazione come il rispetto, l’onestà, la disponibilità e l’attenzione alle esigenze del cliente, oltre all’impegnarsi sempre nel fare il meglio di sé. Smentire la famosa frase «fate quello che dico e non quello che faccio» credo sia fondamentale.

Come si vede tra 5 anni e quali consigli si sente di dare ai nostri lettori?

Fra 5 anni spero di essere un consulente finanziario sempre contento del proprio lavoro e di ciò che sta facendo, con un portafoglio clienti sempre in crescita, un padre giusto – ad oggi ho due figli, una femmina di nove anni e un piccolo bambino di 1 – e un marito presente ed economicamente protetto. Il consiglio che posso dare ai clienti, soprattutto a quelli giovani, è quello di crearsi una pensione alternativa, perché purtroppo lo stato non riuscirà a garantire una pensione sociale “degna” per poter vivere una vita serena senza preoccupazioni. Un’altra cosa che mi sento di consigliare ai lettori, anche se sono situazioni non belle – e di solito quando ne parlo ai miei clienti autorizzo tutti gli scongiuri del caso – è trasferire tutti i rischi non calcolabili ad una assicurazione, ad esempio morte improvvisa, non auto sufficienza, gravi infortuni e gravi malattie. Così facendo ai nostri cari rimarrà “solo” il problema di accudirci nel migliore modo, ma gli potremmo risparmiare almeno la preoccupazione economica e dare la possibilità quindi di farsi aiutare da altre persone nel caso ce ne fosse la necessità, per sgravarli di alcuni oneri.

Ultima domanda: potrebbe spiegare ai lettori un concetto della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?

Questa è una splendida domanda, complimenti!!! A me piace molto il concetto di “Diversificazione”. Noi del settore sappiamo che ne esistono 5, quella temporale, quella di titoli, geografica, quella per potenziale di crescita, e diversificazione per strumenti finanziari.

Parco Sigurtà

Parco Giardino Sigurtà (Verona)

Di solito per far capire ai miei clienti questo concetto, faccio l’esempio di un bel prato verde, il nostro portafoglio, e gli chiedo di immaginare questo bellissimo prato verde con delle margherite, che rappresenta il portafoglio creato in modalità “fai da te”, ancora più bello di prima. Se noi ci affidiamo a un professionista del settore, il nostro prato potrà diventare come il parco di Sigurtà (in provincia di Verona, più volte premiato come parco più bello di Italia e d’Europa): spettacolare, pieno di fiori diversi e piantati con un progetto definito, per far vedere fiori tutto l’anno. E quando non si vedono i fiori, c’è la consapevolezza che del domani c’è certezza e che i fiori fioriranno, sempre.

 

Annarita Cacciamani

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