Matilde Bille, Country Manager Italia di Pixpay, spiega che la loro app si propone come strumento sicuro e pratico per seguire e accompagnare i propri figli nelle spese quotidiane.
«Essere educati già da giovanissimi al giusto uso delle proprie finanze è fondamentale per diventare adulti in grado di gestire in maniera ponderata guadagni e risparmi». A dirlo è Matilde Bille, Country Manager Italia di Pixpay, startup francese sbarcata da poco in Italia che offre un servizio di carta prepagata per minorenni. Bille ha raccontato a Style Finance come l’educazione finanziaria sia al centro del progetto Pixpay.

Matilde Bille, Country Manager Italy Pixpay
Di cosa si occupa Pixpay?
Pixpay fa parte del gruppo statunitense Acorns, che dà accesso al risparmio e all’investimento per tutti, a qualsiasi età. Siamo arrivati in Italia all’inizio del 2023 con un servizio di pagamento ed educazione finanziaria, che propone una carta prepagata Mastercard con IBAN e un’app, che consente ai ragazzi di pagare ovunque in autonomia, e di farsi pagare. Come funziona? Il genitore fa la ricarica – che è un po’ l’equivalente della classica paghetta in contanti – e può poi impostare limiti e parametri di spesa attraverso l’app.
Da dove nasce l’idea di realizzare una carta prepagata per minorenni?
Pixpay è una startup francese fondata da tre genitori (Benoit Grassin, Nicolas Klein e Caroline Ménager) nel gennaio 2019. Il loro scopo era fornire ai ragazzi dai 10 anni in su uno strumento di pagamento all’avanguardia, e di educarli finanziariamente. La nostra applicazione ha tante funzioni e si adatta alle esigenze dei ragazzi, grazie agli strumenti di parental control.
L’educazione finanziaria dovrebbe entrare nelle scuole italiane?
Sì. Non dico debba essere una materia vera e propria, ma sarebbe molto importante se venissero inseriti dei moduli di educazione finanziaria, magari spalmati su più materie. Ancora in tanti non lo considerano importante, invece venire educati già da ragazzi al corretto utilizzo degli strumenti finanziari è fondamentale per diventare adulti responsabili. In questo, il ruolo delle istituzioni e soprattutto della scuola riveste primaria importanza.
Quali sono i contenuti di educazione finanziaria nella vostra app?
Cerchiamo di fare in modo di renderla interattiva ed attrattiva per i ragazzi. Attraverso l’interfaccia è possibile monitorare le spese, iniziare a capire cos’è un consumo etico, imparare a risparmiare in modo ludico. Questo si fa attraverso una sorta di salvadanaio che si riempie quando si raggiungono determinati obiettivi e si vincono sfide. Abbiamo scelto di inserire anche esperienze di gamification per rendere il tutto ancora più attrattivo. Dato che la carta ha un IBAN, i più grandi possono usarla per le vendite online o per farsi pagare i lavoretti svolti.
Avete in programma altre iniziative di educazione finanziaria?
Essendo basati in Francia, in Italia per ora ancora non abbiamo partecipato fisicamente ad iniziative, ma siamo ovviamente interessati a prendere parte ad eventi e convegni. Per ora abbiamo realizzato una guida e stiamo puntando sempre più sulla gamification. Anche la nostra comunicazione e i nostri canali social trattano temi di educazione finanziaria. Devo dire, però, che in questo primo periodo di attività in Italia abbiamo riscontrato molto interesse verso il nostro servizio. Vogliamo continuare a crescere. In Francia, invece, siamo molto presenti in tv e nei podcast.