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Pietro Alongi: «Durante la tempesta perfetta, ho lasciato il posto fisso per diventare consulente»

di Sara Tamburini
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Dopo dieci anni di esperienza in una banca europea, Pietro Alongi ha deciso di seguire la strada della consulenza finanziaria: «Con la mia professione, provo a realizzare gli obiettivi di vita miei e dei miei clienti».

Il mondo della consulenza finanziaria è guidato da professionisti che cercano sempre il meglio per i propri clienti. Oggi abbiamo l’opportunità di raccontare la storia di una persona che ha fatto una scelta coraggiosa nel corso della sua carriera. Dopo dieci anni di esperienza in una banca europea, infatti, Pietro Alongi ha deciso di seguire la strada della consulenza finanziaria. ≪Mi sono reso conto col passare del tempo che non facevo altro che vendere e far vendere alle persone che coordinavo esclusivamente i prodotti che convenivano alla banca, e non ai clienti», ci racconta. «Per questo motivo ho deciso di lasciare l’istituto in cui lavoravo e intraprendere un percorso da consulente finanziario in una realtà che mi consentisse di fare gli interessi dei clienti». Originario di Agrigento, Alongi ha studiato a Milano presso l’Università Bocconi e ha svolto un Erasmus in Olanda. Dopo gli studi, ha iniziato a lavorare in banche d’affari italiane e americane, acquisendo una vasta esperienza. Attualmente è Group Manager e Private Banker presso FideuramIntesa San Paolo Private Banking.

In che modo si aggiorna costantemente sulle nuove tendenze e normative?

Oltre alla naturale curiosità e alle letture in autonomia di quotidiani e riviste specializzate, anche la mia banca mi supporta con corsi di formazione sia in presenza che da remoto, in maniera continuativa durante tutto l’anno.

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Photo: Pixabay

Qual è il punto di forza della sua attività di consulenza e i valori guida che la contraddistinguono?

Essendo io per primo un investitore da svariati anni, cerco sempre, quando mi approccio a un cliente, di fare i suoi interessi al massimo livello. Ciò può riguardare sia la creazione e la scelta dei prodotti da inserire in portafoglio, sia i costi che dovrà sostenere. Di fatto, con la mia professione, provo a realizzare gli obiettivi di vita miei e dei miei clienti, allo stesso livello di importanza. Capita spesso di svegliarmi la notte e pensare alle posizioni di alcuni clienti: penso più alle loro situazioni che alla mia, sembra strano ma è così. È la responsabilità del mio lavoro che mi porta a questo.

Quanto conta, per un professionista del mondo finanziario o bancario, avere uno stile personale che contraddistingua la propria immagine?

Non sono mai stato un fautore dell’abbigliamento o dell’immagine standard del bancario o del consulente. Credo che ognuno debba creare l’immagine che rispecchi il proprio modo di essere. Ciò non significa non adeguarsi alle varie situazioni che si possono affrontare quotidianamente e ai diversi contesti, ma ritengo sia fondamentale mantenere il proprio stile, che sia in grado anche di colpire l’attenzione dell’interlocutore.

In alcune aziende del mondo finanziario o bancario, che lei sappia, esistono linee guida per l’immagine personale o la presenza sui social?

Assolutamente sì. Ci sono contesti in cui è obbligatoria una determinata immagine. Ma all’interno di tali ambienti, bisogna sempre cercare di distinguersi, magari con un accessorio o con un particolare che catturi l’attenzione.

Può descrivere brevemente una storia di successo e un momento difficile che ha superato?

Il caso che riporto sempre è relativo alla mia scelta di abbandonare il posto fisso in banca e intraprendere l’attività come libero professionista. Avendo fatto questo salto nell’estate del 2021, dopo pochissimi mesi si è scatenata una guerra in Europa (tra Russia e Ucraina) che non avveniva da 80 anni. A ciò si è aggiunta la spirale inflazionistica con mercati che hanno raggiunto livelli molto bassi. Sembrava la tempesta perfetta, e più di una volta ho riflettuto sull’inopportunità della mia scelta o del tempismo. Ma non mi sono mai perso d’animo, e anche in periodi molto complessi come quelli che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, sono riuscito sempre a trasformare le difficoltà in opportunità, e a distinguermi sempre con il mio lavoro e i miei risultati, che sono andati oltre le mie aspettative.

Come si vede tra 5 anni?

Sono sempre stato una persona molto ambiziosa. Fra cinque anni mi vedo certamente con un importante portafoglio di clienti in gestione, che significa per me avere la possibilità di incidere positivamente su tante vite, su tanti bambini da crescere, su tanti figli da mandare all’università, e così via. Al contempo mi piacerebbe anche la carriera manageriale, magari gestendo strutture composte da numerosi consulenti.

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Ultima domanda: potrebbe spiegare ai lettori una parola della finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?

Volatilità. È il segreto per avere successo sui mercati. Se scegliamo una buona strategia e abbiamo a disposizione alcuni anni di tempo, assisteremo a fasi molto volatili, cioè a importanti variazioni di prezzo di ciò che abbiamo acquistato. Ma l’importante non è la variazione del prezzo in un periodo ristretto, bensì non perdere di vista il traguardo a lungo termine. Ecco allora che la volatilità sarà soltanto rumore di breve periodo, che non ci distrarrà dal volgere lo sguardo verso i nostri traguardi.

 

Sara Tamburini

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