Ha lavorato per più di 30 anni in un istituto di credito, per poi intraprendere la libera professione. Paolo Navacchia, consulente finanziario ravennate, ci racconta quali sono i punti di forza nel suo lavoro e dà un consiglio ai più giovani.
Il suo percorso professionale si snoda per oltre 30 anni presso un istituto bancario che, per effetto di numerose operazioni di fusione e incorporazione, si è trasformato da banca a livello regionale a importante istituto a livello europeo. Paolo Navacchia ci confida che deve a quel lungo periodo la possibilità di aver acquisito notevole esperienza sul campo nei diversi ambiti dell’attività creditizia e di gestione della clientela. «Certamente un grande salto di qualità professionale l’ho compiuto nei successivi 8 anni da consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede, lavorando in collaborazione con una banca rete. Questo nuovo percorso mi ha dato la possibilità di essere ancora più vicino alla clientela nell’accompagnarla nel momento delle ‘buone decisioni’ per migliorare la qualità del loro benessere economico», afferma.
Quali sono il punto di forza e i valori-guida della sua attività di consulenza?
Esperienza, competenza e soprattutto autenticità sono gli elementi di forza che ho sempre presente nell’approccio quotidiano con la mia clientela. Ogni persona è un mondo, è un bagaglio di esperienze e di conoscenze di cui va tenuto debito conto in ogni pianificazione economico patrimoniale e finanziaria. Valorizzare l’empatia al di là dei tecnicismi è un po’ il mio motto.
Qual è l’insegnamento più importante che ha tratto da questo lavoro? C’è un consiglio che vorrebbe dare a chiunque stia iniziando a lavorare in questo ambito?
L’insegnamento più importante che ho ricavato dalla mia esperienza è che bisogna coltivare la curiosità e con essa la passione. Curiosità, passione e costanza sono le caratteristiche che deve avere una persona che inizia a lavorare in questo campo. Anche se i percorsi professionali sono talmente diversi per ognuno di noi e il mondo che ci circonda è così in continua evoluzione che è difficile individuare consigli validi per ognuno. Forse bisogna tenere sempre presente che il rapporto di fiducia che ha il cliente con noi è l’unico vero inestimabile tesoro che ci consegna.
In che modo l’immagine personale e lo stile influenzano la percezione e il successo di un consulente?
La percezione che le persone hanno del consulente è fatta da tanti piccoli tasselli che si costruiscono in anni di presenza non solo sul mercato, ma sulla “piazza”. Spesso i clienti, almeno il primo nucleo, sono gli ex compagni di classe o di università, i vicini di casa, i colleghi di lavoro di esperienze precedenti. In ognuno di loro è nato un sentimento di fiducia legata certo all’immagine che si è riusciti a proiettare ma anche e soprattutto alle cose che si sono fatte concretamente, al modo con cui si sono fatte e alla competenza che conseguentemente viene riconosciuta.
Quali sono gli eventi che nel suo settore la interessano maggiormente?
In realtà non partecipo frequentemente agli eventi di settore. Cerco di selezionare di volta in volta le iniziative che possano mettermi a contatto con le esperienze che altri colleghi hanno fatto nella loro vita professionale, così da poter crescere in termini personali. Sono attratto da tutto ciò che mi possa far migliorare in termini di comunicazione, incluse le vie digitali e social.
Una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?
La parola che scelgo è molto semplice: il prezzo. Questo è il punto esatto in cui chi vende è disposto a privarsi di un oggetto per denaro e chi compra è disposto a dare la stessa quantità di denaro per avere l’oggetto.