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Mirko Caliciotti: «La cura verso noi stessi riflette quella che mettiamo nel nostro lavoro»

di Annarita Cacciamani
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Soluzioni su misura, adatte nei tempi e nei meccanismi sono i punti fermi della consulenza finanziaria secondo un consulente finanziario e patrimoniale Mediolanum con sede a Roma.

Mirko Caliciotti ha sempre subito il fascino dei mercati finanziari, analizzandone ogni dettaglio. Il suo obiettivo è ottenere risultati ottimali attraverso lo studio delle dinamiche e delle possibilità che i mercati possono offrire. Caliciotti, nel suo profilo LinkedIn, racconta che una lezione, in particolare, ha segnato il suo approccio: quella di un docente che ripeteva spesso che «tutti gli eventi della vita sono descrivibili sotto forma di funzione, purché si trovi la forma esatta». È sulla base di questo concetto che orienta il proprio metodo di analisi, impegnandosi nelle attività che più lo interessano e ritenendo che, oltre alla passione, sia fondamentale una preparazione solida per raggiungere gli obiettivi.

Come si è avvicinato al mondo della finanza e perché ha deciso di svolgere la professione di consulente finanziario?

Ho amato la finanza sin da subito. A dire il vero, non credo di aver mai pensato di fare altro, né di essere capace di fare altro. Dopo i primi passi, ho cercato la mia collocazione nel mondo finanziario e ho capito che stava finendo l’epoca del consulente finanziario, che si occupa solo dei risparmi, per lasciare spazio a quella del consulente patrimoniale, che si occupa del patrimonio del cliente nella sua totalità. Il vero senso della vita è viverla in relazione con gli altri, e questa professione mi dà l’occasione di farlo: vivere a contatto con le persone, con la finanza come driver.

Come si mantiene aggiornato sulle novità del settore?

Ogni inizio anno definisco il mio percorso formativo, tra i corsi offerti dall’università interna della banca per cui opero (che investe molto nella formazione) e percorsi esterni, come master o corsi specialistici. Poi c’è l’aggiornamento quotidiano, che però diventa quasi naturale quando ami ciò che fai: ti ritrovi a leggere siti di settore, giornali finanziari, a confrontarti. La finanza spesso anticipa i cambiamenti della realtà che ci circonda. Come si dice: «I mercati anticipano sempre».

Quali caratteristiche deve avere un consulente finanziario per ottenere la fiducia dei clienti?

Oggi il cliente è da un lato più preparato, dall’altro più diffidente. Per entrambe queste ragioni, la trasparenza è fondamentale. Con i miei clienti sono sempre molto chiaro: non faccio magie e non sono un mago. Ma se entrano nella mia squadra, troveranno un professionista pronto a dare il massimo per loro e a studiare ogni soluzione possibile per rispondere alle loro esigenze.

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Quanto sono importanti l’immagine e lo stile per un consulente finanziario?

Secondo me molto. La cura che abbiamo per noi stessi riflette inevitabilmente quella che mettiamo nel nostro lavoro e quindi nella gestione dei patrimoni dei clienti. L’abito su misura, il sarto che scegliamo, l’orologio che indossiamo con la storia del brand o di chi lo ha progettato… tutto parla di attenzione al dettaglio. Proprio come nel nostro lavoro: soluzioni su misura, perfette nei tempi e nei meccanismi. I nostri ingranaggi e quelli del cliente devono combaciare alla perfezione. Lo ammetto, sono un grande appassionato di abiti e accessori, ma più in generale di stile, dentro e fuori l’ufficio.

Quali sono le strategie di comunicazione più adatte per lei?

La comunicazione è forse il cambiamento più grande degli ultimi 20 o 30 anni. Ho letto recentemente che «un bambino con uno smartphone oggi sa più cose di un Presidente degli Stati Uniti degli anni 60», ed è vero. Che ci piaccia o no, la comunicazione è fondamentale, e affidarsi a professionisti che ci aiutino è una scelta intelligente e lungimirante. Detto questo, continuo a preferire il contatto umano: non amo le call e preferisco incontrare i clienti di persona, anche se significa fare migliaia di chilometri. Nulla sostituisce le sensazioni e le percezioni di un incontro dal vivo, davanti a un caffè o durante una colazione.

Una parola del mondo della finanza in modo semplice, come se dovesse spiegarla a un bambino?

“Volatilità”. Immagina di avere un pallone che rimbalza. A volte fa salti piccoli, altre volte rimbalza altissimo e poi cade giù velocemente. La volatilità è proprio questo: ci dice quanto un prezzo cambia in modo rapido e imprevedibile. Per esempio, se una figurina oggi vale 1 euro, domani 2 euro, poi 0,50 euro e poi ancora 2 euro… significa che è molto volatile, cioè, cambia spesso e tanto. Se invece una figurina vale sempre 1 euro o cambia di poco, è poco volatile.

Annarita Cacciamani

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