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Maximiliano Travagli: «Consiglio ai miei clienti solo ciò che farei io stesso»

di Giorgio Pirani
Secondo un professionista della Finanza con sede a Roma e oltre 30 anni di esperienza, è importante adottare un approccio olistico alla pianificazione finanziaria. Ce lo spiega meglio in questa intervista.

 

Ha lavorato per molto tempo come analista e broker finanziario per banche internazionali, formato professionisti nel settore della consulenza finanziaria e contribuito alla formazione dei gestori di filiale nell’ambito della clientela privata. Ora, Maximiliano Travagli è un consulente finanziario indipendente, ruolo che gli permette di essere libero e fornire i consigli adatti ai suoi clienti.

Perché ha scelto di diventare consulente finanziario e quale aspetto di questa professione ritiene più interessante?

La mia scelta di diventare consulente finanziario è stata guidata da una combinazione di libertà, di passione e desiderio di essere di utilità nel settore della consulenza. Fin dall’inizio della mia carriera, ho sempre sentito una forte inclinazione verso il mondo finanziario e un vivo interesse per la gestione e l’ottimizzazione dei patrimoni. La possibilità di essere un punto di riferimento affidabile per le persone nella gestione delle loro risorse finanziarie mi ha sempre affascinato e motivato. Il fascino di questa professione risiede nella sua natura dinamica e nell’impatto significativo che può avere sulla vita delle persone. Aiutare gli individui e le famiglie a realizzare i loro obiettivi finanziari non è solo una responsabilità, ma una vera e propria missione. Ogni giorno si presentano sfide e opportunità diverse, che richiedono un’analisi approfondita e una strategia su misura. Inoltre, l’aspetto che trovo più interessante e gratificante è l’indipendenza e l’autonomia che caratterizzano il mio ruolo. Come consulente finanziario, ho sempre ricercato la libertà di fornire consigli obiettivi e personalizzati, svincolati da interessi di terze parti.

Quali sono i valori-guida della sua attività di consulenza?

Indipendenza, trasparenza e imparzialità, principi rafforzati dalla creazione dell’albo dei consulenti finanziari indipendenti nel dicembre 2018. Questo cambiamento normativo ha evidenziato l’importanza dell’autonomia nella nostra professione. Essendo completamente svincolato da gruppi bancari o finanziari, posso offrire una consulenza veramente neutrale, scegliendo soluzioni basate esclusivamente sugli interessi specifici dei miei clienti. La trasparenza è cruciale: comunico in modo chiaro e diretto, assicurando una piena comprensione delle strategie e delle decisioni finanziarie e senza avere un vantaggio nascosto.

Che rapporto ha con i clienti?

Il mio rapporto con i clienti è basato sulla fiducia e il rispetto, puntando su una relazione di lungo termine per accompagnare ogni cliente in un percorso personalizzato. Il mio obiettivo è fornire un servizio eccellente, basato sull’onestà, l’integrità e una forte indipendenza.

Cosa direbbe a chi sta pensando di iniziare in questo settore? 

Direi che è una professione che richiede impegno, dedizione e un insieme ampio di competenze. Non si tratta solo di avere una solida conoscenza nel campo finanziario, ma è essenziale possedere anche abilità nell’organizzazione personale, nelle competenze comunicative e nella capacità di costruire e valorizzare il proprio personal brand. In questo campo, ogni professionista diventa una sorta di piccola impresa a sé stante, dovendo sviluppare competenze multidisciplinari che vanno oltre la mera consulenza finanziaria. Questo richiede un costante impegno nello studio e nell’applicazione pratica, perché le dinamiche di mercato, le normative e le esigenze dei clienti sono in continua evoluzione. Dopo oltre 30 anni in questo settore, posso affermare con convinzione che l’apprendimento è un processo che non si conclude mai. Ogni giorno offre nuove opportunità per imparare, crescere e migliorare. Questo aspetto rende la professione stimolante, ma anche impegnativa. È fondamentale quindi avvicinarsi a questa carriera con una mentalità aperta, pronti a investire tempo ed energia per sviluppare un insieme di abilità che andranno a beneficio dei vostri clienti e del vostro sviluppo professionale.

In che modo l’immagine personale e lo stile influenzano la percezione e il successo di un consulente?

In un settore dove la fiducia e la credibilità sono fondamentali, l’immagine personale diventa un biglietto da visita che comunica professionalità e affidabilità. È importante, tuttavia, distinguere tra l’aspetto esteriore e l’espressione delle proprie competenze professionali. La crisi di immagine delle banche tradizionali, accentuata da una clientela sempre più informata e critica, ha aumentato l’importanza dell’immagine personale del consulente indipendente. Questo aspetto non è legato solamente all’apparenza, ma si estende alla capacità del professionista di comunicare efficacemente le proprie competenze e valori. Lo stile, quindi, va inteso come il modo in cui un consulente esprime la propria expertise e professionalità. È una combinazione di competenze tecniche, abilità comunicative e personal branding. Dopo il Covid-19, con l’incremento delle interazioni digitali, l’enfasi si è spostata ancora di più sulle competenze comunicative e sulla capacità di stabilire relazioni significative attraverso i mezzi digitali. Questo ha ridotto l’importanza dell’aspetto estetico pur mantenendo centrale l’importanza di un’immagine coerente e professionale, anche nel mondo digitale.

Quali sono gli eventi che nel suo settore la interessano maggiormente?

Quelli che mi interessano non seguono una regola prestabilita o una serie di appuntamenti consolidati. Con l’esperienza ho imparato che il rischio della ripetitività è sempre in agguato, e questo può portare a una certa monotonia negli eventi del settore. Per questo motivo, presto attenzione principalmente a quegli eventi che si distinguono per la loro struttura e per il valore aggiunto che possono offrire. Preferisco dedicare ogni spazio disponibile allo studio e all’approfondimento.

Una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?

Scelgo la parola investire. Vuol dire aiutarsi da soli. Significa usare i tuoi soldi per acquistare qualcosa che pensi possa aumentare di valore nel tempo. È come comprare un piccolo albero e prendersene cura con la consapevolezza che cresca e produca tanti frutti in futuro. Diventa proprietario per una piccola parte delle cose che ti piacciono di più attraverso le azioni, di case o altri progetti per farli crescere nel tempo, e che rendano più soldi di quelli che hai speso all’inizio. L’idea è di far lavorare i tuoi soldi per te, aiutandoti a costruire più ricchezza oppure ad aiutarti nei momenti di difficoltà o debolezza che potrebbero arrivare per imprevisti o più semplicemente per la vecchiaia.

Giorgio Pirani

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