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Marco Clementi: «Investire può sembrare complicato, ma non deve esserlo per forza»

di Katia Cedioli
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Impegno, trasparenza e riservatezza sono i pilastri su cui questo consulente piacentino costruisce la sua professione, dedicandosi alle esigenze dei clienti con un linguaggio comprensibile a tutti.

 

Marco Clementi è un consulente finanziario con oltre dieci anni di esperienza nel settore bancario e assicurativo, con una specializzazione nella gestione patrimoniale, ottimizzazione fiscale e protezione del patrimonio. Oggi si occupa principalmente di clientela privata con patrimoni mobiliari superiori a 500mila euro, con l’obiettivo di supportare chi fa impresa nella pianificazione e gestione del loro futuro finanziario.

Nel corso della sua carriera, ha collaborato con realtà come Gruppo Cariparma Crédit Agricole, Fondiaria-Sai e Aon, sviluppando competenze nell’analisi dei mercati finanziari, problem solving e gestione del rischio. 

Oltre agli aspetti tecnici e professionali, spesso dietro a una scelta di carriera ci sono passioni, esperienze personali o incontri significativi. C’è stato un evento o una persona che ha avuto un impatto decisivo sul suo percorso verso la consulenza finanziaria? 

Fin da piccolo, i mercati finanziari mi affascinavano per il loro potenziale di raccontare storie straordinarie, tanto di trionfi quanto di fallimenti. Ma è stato l’incontro avvenuto in età adulta, quando ho deciso di specializzarmi in intermediari finanziari e prendermi una seconda laurea all’Università Cattolica, con il professore Luca Bagato a darmi la spinta decisiva verso questa carriera. Grazie a lui, ho scoperto che i mercati non sono solo freddi dati aziendali, ma riflettono emozioni umane e dinamiche complesse. Con lui mi sono approcciato all’analisi tecnica, potremmo definirlo lo studio grafico della parte irrazionale dei mercati.

Nella sua presentazione su LinkedIn parla di evitare la ‘ricerca della scommessa vincente’. Come questa filosofia influisce sulle sue strategie di consulenza finanziaria?

Viviamo in un’epoca in cui la velocità domina ogni aspetto della nostra vita, inclusi gli investimenti. Tuttavia, la ricerca del guadagno rapido porta spesso a un aumento del rischio e a decisioni dettate più dall’adrenalina che dalla ragione. Questo approccio, sebbene possa sembrare eccitante, raramente porta alla serenità o alla sicurezza a medio o lungo termine. Nella mia consulenza, preferisco spostare l’attenzione dal guadagno immediato verso un obiettivo più profondo e duraturo: la realizzazione dei desideri e degli obiettivi personali. Si tratta di trasformare l’ansia di un guadagno veloce nella serenità di un percorso pianificato, che porta alla costruzione di un futuro in linea con i propri valori e aspirazioni. In questo modo, l’investimento diventa non solo un mezzo per accrescere il patrimonio, ma anche per costruire una vita più appagante e in armonia con le proprie priorità.

Essere genitore può influenzare profondamente le scelte professionali e personali. In che modo il ruolo di padre ha influenzato la sua carriera di consulente finanziario? Ci sono lezioni apprese nella vita familiare che ha trovato applicabili nella sua pratica professionale?

Essere genitore ha profondamente trasformato il mio modo di vedere il tempo e il suo valore. Ho capito che non si può forzare la crescita, né personale né professionale, ma bisogna invece accompagnarla con pazienza. Questa consapevolezza mi ha spinto a lasciare il mondo bancario, dove spesso si è spinti da ritmi frenetici dettati dai budget, per abbracciare la consulenza finanziaria, dove posso dedicarmi veramente ai bisogni dei miei clienti. L’essere padre mi ha insegnato l’importanza di rispettare i tempi naturali di ciascuno, sia nella crescita dei figli che nella costruzione di un piano finanziario. Ogni traguardo, che sia imparare a camminare o raggiungere un obiettivo di investimento, richiede tempo e dedizione. Questa lezione di vita è diventata un pilastro del mio approccio professionale, dove cerco sempre di bilanciare pazienza e perseveranza.

Photo: Freepik / rawpixel.com

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Nel settore finanziario, l’immagine e lo stile personale possono spesso influenzare la percezione della competenza e della fiducia. Come cura il suo stile personale e l’immagine professionale per rafforzare la fiducia dei suoi clienti? Crede che esista una correlazione diretta tra il modo in cui un consulente si presenta esteticamente e la percezione della sua competenza e affidabilità da parte dei clienti? 

Sebbene io creda fermamente che l’abito non faccia il monaco, riconosco anche che la prima impressione conti molto, soprattutto in una professione come la mia, dove la fiducia è fondamentale. Un aspetto curato e uno stile professionale non garantiscono di per sé la competenza, ma possono sicuramente trasmettere un messaggio di rispetto e attenzione nei confronti del cliente. Non è una questione di imponenza, ma di dimostrare, anche attraverso il proprio aspetto, che si prende sul serio il ruolo di consulente e che si è consapevoli dell’importanza del compito che si è chiamati a svolgere. La cura dello stile personale è, per me, un segno di rispetto verso i clienti e un modo per instaurare un rapporto di fiducia basato sulla trasparenza e sull’affidabilità.

Qual è la definizione di ‘pianificazione finanziaria personalizzata’ e perché è importante? Può usare un linguaggio come se lo spiegasse a un bambino.

Immagina di voler costruire una casetta di mattoncini, ma ogni bambino vuole una casetta diversa: c’è chi la vuole rossa, chi con tante finestre e chi con un grande giardino. La pianificazione finanziaria è un po’ come aiutarti a scegliere i mattoncini giusti per costruire la tua casetta esattamente come la desideri. Prima ti ascolto per capire cosa ti piace e cosa vuoi, poi ti aiuto a trovare i mattoncini migliori per costruirla. È importante perché così la casetta sarà proprio come la vuoi tu, e non come quella di qualcun altro. Ogni persona è unica, e anche la sua “casetta” dovrebbe esserlo!

 

Katia Cedioli

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