Un consulente finanziario indipendente di Bologna con 20 anni di esperienza condivide la sua evoluzione professionale, l’impegno per l’educazione finanziaria e il valore della consulenza priva di conflitti d’interesse.
Dopo anni nel settore bancario, Lorenzo Biagi ha deciso di seguire la strada del consulente finanziario indipendente per allineare i propri valori con le esigenze dei clienti. Dall’esperienza in banca, passando per lo studio della finanza comportamentale, alla creazione di uno dei primi blog di finanza personale in Italia, Biagi racconta come ha trasformato la propria passione in uno strumento educativo, con l’obiettivo di migliorare la consapevolezza finanziaria delle persone.
Come ha iniziato la sua carriera nel mondo della finanza e quali sono stati i momenti chiave che l’hanno portata a diventare consulente indipendente?
Terminati gli studi universitari di economia sono entrato a far parte quasi subito del mondo bancario. Il percorso è stato vario e ricco di esperienze, dal trading fino alla gestione di patrimoni individuali e istituzionali. Un lungo periodo cominciato nel 2000, accompagnato dall’alternarsi di momenti finanziari cupi ed euforici. Eventi utili che mi hanno avvicinato allo studio della finanza comportamentale, materia che, assieme alle necessarie conoscenze tecniche, ha contribuito a forgiare il mio carattere di investitore istituzionale e privato. A un certo punto del mio percorso professionale ho avvertito il bisogno di capire se tutto quello che stavo facendo era giusto e utile per quei clienti interni ed esterni alla banca che richiedevano quotidianamente il mio intervento di esperto. La risposta è stata no. Da qui è partita una ricerca lunga e appassionata che mi ha portato ad esempio a fondare uno dei primi e più longevi blog di finanza personale italiani, fino ad arrivare alla decisione di lasciare il sicuro posto bancario per diventare consulente finanziario indipendente. Finalmente ho potuto allineare i miei valori personali a quelli di clienti con i quali oggi il confronto è trasparente e libero da ogni conflitto di interesse. Perché come dice lo scrittore Matt Haig, «migliorare il mondo e gli altri migliora noi stessi».
Lei ha scritto due libri sul tema degli investimenti. In che modo si riesce a rendere i concetti finanziari comprensibili a tutti, inclusi quelli che non hanno una formazione specifica in ambito economico?
Ho scelto di pubblicare nel 2022 e nel 2023 due libri dedicati al tema della finanza personale con l’obiettivo di trasformarli in strumenti evergreen di educazione finanziaria. Il primo libro, “Come investire il mio primo euro” nasce dall’esperienza diretta del sottoscritto. Come investire dei risparmi per i propri figli, una materia che ogni genitore si è trovato ad affrontare nel corso della propria vita con dubbi e incertezze che spesso sfociano nell’inazione o in scelte costose e sbagliate. Visto il basso livello di educazione finanziaria nel nostro paese, tanto per citare un dato il 93% degli italiani possiede un prodotto finanziario ma solo il 17% ha un punteggio minimo per essere considerato adeguatamente educato, ho sentito il bisogno di fornire un mio personale contributo alla causa. Distillare in un libro quelle regole di base che potranno permettere ai nostri figli di sfruttare, un giorno, i benefici dell’investire bene i pochi o tanti risparmi disponibili mi è sembrata una buona idea che poteva unire la motivazione che ogni genitore ha nel raggiungere l’obiettivo di migliorare il benessere futuro dei figli con il miglioramento delle conoscenze finanziarie di base.
Come è nata l’idea del blog “Investire con Buonsenso”? Qual è il messaggio che vuole trasmettere ai suoi lettori?
L’idea del blog nasce nel 2014 assieme ad altri amici appassionati di finanza personale e investimenti. Prendendo spunto dalla celebre community americana “Bogleheads”, l’obiettivo inizialmente era quello di creare una specie di diario di viaggio utile per annotare i tantissimi contenuti sul tema della finanza personale, soprattutto di stampo anglosassone, che passavano quotidianamente sotto i nostri occhi di novelli esploratori del tema. Articoli, ricerche, libri, tutto materiale che mi stava realmente aprendo gli occhi su una faccia della finanza alla quale non avevo mai prestato particolare attenzione orientato come ero al risultato di breve periodo. Con il trascorrere del tempo mi sono accorto che in lingua italiana i contenuti dedicati a questo tema erano pochissimi e in breve tempo il riscontro appassionato dei lettori che crescevano costantemente risultò la motivazione più convincente per andare avanti. E così il blog nel tempo si è trasformato da diario a eccezionale mezzo di educazione finanziaria dedicato al piccolo risparmiatore italiano. Sempre cercando sempre di coniugare l’inevitabile complessità di alcuni concetti con un linguaggio semplice e pratico. Con il mio ingresso in Meridian il blog ha avuto un upgrade grafico e di contenuti diventando un megafono mediatico con il quale i consulenti della società possono trasmettere valori e idee a clienti e non solo essendo i contenuti da sempre liberamente accessibili a tutti.
Quali sono i valori chiave che un buon consulente finanziario dovrebbe avere?
Consiglio la lettura del nostro manifesto per avere una risposta chiara alla domanda. La competenza, unita all’esperienza del consulente, sono due ingredienti essenziali ma non sufficienti. Per essere veramente efficaci nel raggiungere l’obiettivo desiderato devono convivere con l’assoluta indipendenza da ogni conflitto di interesse, pressione commerciale, budget. Nessun consulente finanziario “non indipendente” potrà mai essere libero di offrire ai propri clienti un servizio di qualità in grado di far convergere i propri interessi con quelli del cliente.
In che modo crede che l’aspetto esteriore influenzi la percezione dei suoi clienti e come gestisce la sua immagine professionale?
Sicuramente negli ultimi anni la presenza sul web per ogni professionista è diventata fondamentale per aumentare non solo la visibilità, ma anche la capacità di trasmettere le proprie idee in un universo come quello della consulenza finanziaria dove la relazione personale conta ancora moltissimo. Soprattutto chi cerca di comunicare un modo di fare consulenza diverso, tarato sulla tradizione anglosassone orientata agli obiettivi e alla pianificazione finanziaria di lungo periodo di gestione del patrimonio. Attività obiettivamente poco praticate nelle tradizionali reti bancarie e che ci permette fin da subito di comunicare al cliente in modo trasparente la nostra missione professionale. La homepage e la struttura del sito di Meridian è comunque la risposta alla domanda. Noi ci mettiamo la faccia, fin da subito e in ogni situazione.
Una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?
L’interesse composto è uno dei processi più potenti e al tempo stesso poco conosciuti della finanza personale. Ogni persona può utilizzare l’interesse composto per aumentare la propria ricchezza nel tempo. Una delle tante frasi celebri dell’imprenditore, economista e filantropo statunitense Warren Buffett recita: «La vita è come una palla di neve. L’importante è trovare la neve bagnata e una collina molto lunga». La neve che troviamo lungo il percorso sono gli interessi che, se reinvestiti, aumentano le dimensioni della palla. Almeno fino a quanto è lunga la collina, ovvero il tempo disponibile prima di ritirare quei soldi dal mercato.
Un altro esempio che mi piace utilizzare per far comprendere il funzionamento dell’interesse composto anche a dei ragazzi in età scolare è quello della pila di mattoni. Immaginiamo 100 mattoni impilati uno sopra all’altro e alti un metro ciascuno. Saliamo sopra di essi e vedremo il mondo da 100 metri di altezza. L’anno successivo ci viene riconosciuto come premio per la costruzione appena ultimata il 10% dei mattoni impilati. L’altezza complessiva sale di 10 metri e il mondo stavolta lo ammireremo da 110 metri di altezza. Ripetiamo l’esercizio l’anno seguente. Prendiamo gli 11 mattoni che ci vengono riconosciuti (110×10%), sistemiamoli sopra i 110 mattoni già presenti e saliamo a 121 metri di altezza. Proseguendo l’esercizio per altri otto anni diventeremo proprietari di un grattacielo di 260 piani con soli 100 mattoni. Dopo trent’anni i piani diventeranno addirittura 1745!