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Katia Moretto: «Per me la libertà è un valore imprescindibile»

di Katia Cedioli
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Katia Moretto ha intrapreso un cambiamento significativo nel 2016, abbandonando una carriera venticinquennale in un istituto bancario per diventare consulente finanziaria in libera professione. In questa intervista spiega come ha superato le sfide di un settore competitivo, adottando un approccio che integra competenze tecniche e attenzione alle esigenze dei clienti.

 

Nel corso degli anni ha lavorato in un ambiente prevalentemente maschile, prima da dipendente poi da libera professionista, costruendo una carriera che unisce competenze finanziarie e umane. Katia Moretto, consulente veneta, condivide il suo percorso professionale, l’impatto della maternità sul suo lavoro e la filosofia che anima le sue scelte quotidiane, evidenziando l’importanza di ascoltare il cuore nelle decisioni.

Nel 2016 ha deciso di diventare una consulente finanziaria in libera professione. Cosa l’ha motivata a fare questo cambiamento e quali sono stati i maggiori risultati fino ad ora?

Ho lavorato per 25 anni in un noto istituto bancario, iniziando nel 1996 dalla cassa per arrivare nel 2012 al private, fino al 2016 quando ho deciso che quella non era più la mia strada. Non condividevo le scelte della banca e mi sentivo in un vestito troppo stretto. In quel periodo l’istituto iniziava a essere molto “chiacchierato”, e in poco tempo ho maturato la convinzione di voler svolgere il mio lavoro in modo diverso, anche a costo di ricominciare da capo, questo perché per me la libertà è un valore imprescindibile. Ho iniziato a studiare nuovamente per mettere a terra l’idea del consulente come era nella mia testa: pronto per fornire al cliente tutto l’aiuto di cui ha bisogno non solo in materia finanziaria, ma anche in ambito successorio, giuridico, previdenziale ed immobiliare, indirizzandolo verso la scelta più giusta.

Quando ho conosciuto il marchio Credem ho capito che da lì in poi avrei finalmente potuto dare forma a quella che era solamente un’idea: quella del consulente per come lo intendevo io.

Come è riuscita a emergere e affermarsi come manager in un settore prevalentemente maschile? Quali ostacoli hai incontrato e quali strategie ha adottato per superarli?

Con tanta tenacia e tanta, tanta determinazione ma mai senza passione per il mio lavoro, perché avevo un progetto e ci ho creduto fino in fondo. Sarei disonesta però se dicessi che è stato tutto facile, tutt’altro, ma anche grazie alle tante persone che hanno creduto in me sono riuscita a realizzarmi. Per una donna non è mai facile, per me la famiglia è un dono speciale e i figli ancora di più, e armonizzare lavoro e famiglia è una grande palestra di vita. L’ostacolo più grande? Devi sempre andare veloce, devi sempre stare sul pezzo e dimostrare di più rispetto ai colleghi – specialmente uomini – anche se devo dire che mi sento stimata e apprezzata da tutti, colleghi e capi, e questo significa molto per me. 

Lei ha scritto il libro “Il doppio gioco: le parole del denaro e le ragioni del cuore”. Come riflette la sua filosofia professionale e personale?

Lo riassumo con una parola che per me vale tantissimo ed è presente in ogni cosa che faccio: il cuore. Personalmente, prima di ogni altra cosa, uso il cuore: ascoltare con il cuore, parlare con il cuore. Spesso il cuore ci dice ciò che dobbiamo fare ma la ragione non lo ascolta. Il cuore non sbaglia mai! Nel libro affronto il tema del passaggio generazionale sentito con le motivazioni del cuore e interpretato con le regole della ragione. Questa è esattamente la mia filosofia: non esiste privato e professionale, io sono io, la stessa in ogni ambito e occasione con gli stessi principi e valori. 

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Photo: dal sito internet di Katia Moretto

Essere madre di due figli le ha insegnato la pazienza e l’ottimismo. Come queste qualità influenzano il suo lavoro quotidiano e le decisioni professionali?

Da loro ho imparato a essere paziente, accettare le ragioni degli altri anche quando sono molto diverse dalle mie, saper dare fiducia incondizionata nei loro progetti di crescita, investire risorse e passione attendendo che il tempo restituisca i frutti. 

La flessibilità con i figli è una delle regole del gioco. Una consulente è un timoniere, affronta il viaggio accompagnando il cliente con pazienza, fiducia, flessibilità e determinazione ed i miei figli me l’hanno insegnato. 

Un termine della finanza come se lo stesse spiegando a un bambino?

La pianificazione: facciamo un gioco? Il “gioco del tesoro” . Ogni settimana , ricevi 10 monete e decidi come dividerle tra risparmio, spesa e donazione.

Dividiamo le monete in tre parti:

Risparmio: metti 3 monete nel salvadanaio. Questo è per il futuro, per comprare qualcosa di speciale più avanti.

Spesa: puoi usare 5 monete per lo svago, per prenderti qualche soddisfazione o per  quello che ti piace.

Donazione: metti 2 monete da parte per aiutare gli altri. Puoi decidere di donare queste monete a chi ha bisogno o fare un regalo agli amici.

Usa il foglio di carta per disegnare una tabella dove scriverai ogni settimana quante monete hai risparmiato, speso e donato. Questo ti aiuterà a vedere come stanno crescendo i tuoi risparmi. Alla fine del mese, guarda quanto sei riuscito a risparmiare e se vuoi, puoi decidere di spendere parte dei tuoi risparmi per qualcosa di speciale.

 

Katia Cedioli

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