Il CFO di Revo Insurance, compagnia assicurativa a vocazione tech, spiega come il ruolo di direttore finanziario è cambiato nel tempo.
Il Chief Finacial Officer (CFO) è il direttore finanziario di un’azienda. Tradizionalmente questa figura è responsabile della salute finanziaria dell’impresa, ma il ruolo si è evoluto: oggi contribuisce anche alla pianificazione strategica. Lo conferma Jacopo Tanaglia, Chief Financial Officer di Revo Insurance.
Revo Insurance è un player relativamente recente nel panorama assicurativo italiano: qual è la sua peculiarità?
Revo Insurance ha una forte vocazione tech, e nasce con l’obiettivo di servire il mercato delle PMI e dei professionisti in Italia. L’idea alla base del progetto Revo è quella di proporre al mercato soluzioni semplici e flessibili nei due ambiti del nostro business: le Specialty lines e le coperture parametriche.
L’innovazione del progetto è rappresentata proprio dal lancio delle polizze parametriche, che rappresentano una novità assoluta nel panorama assicurativo italiano: vanno oltre il concetto di danno e si attivano al verificarsi di un evento senza i costi e le lungaggini tipiche del processo liquidativo tradizionale. Il premio è calcolato sulla base della probabilità di un evento, e in questo modo l’indennizzo viene pagato in automatico direttamente sul conto corrente del cliente.
Revo attualmente è l’unica compagnia in Italia ad avere un team dedicato a questo segmento e a seguire tutte le fasi di costruzione del prodotto. Il livello di servizio e di rapidità che offriamo ai nostri intermediari, unitamente alla gamma prodotti offerta, ci sta consentendo di registrare un notevole aumento degli indicatori economici.
Qual è il compito del Chief Financial Officer in un’azienda?
Tradizionalmente è sempre stata la figura responsabile della salute finanziaria dell’impresa, con il compito di assicurare che la gestione fosse stabile e sostenibile nel tempo, mantenendo al contempo un equilibrio tra costi associati e disponibilità di risorse. È ancora così ovviamente, ma nel tempo il ruolo ha subito un’evoluzione positiva, che ho fatto mia.
Quella del CFO è ormai diventata una figura trasversale, che collabora a più livelli con stakeholder aziendali interni ed esterni. Grazie ad un punto di vista particolarmente privilegiato sull’azienda, come direttore finanziario ho infatti a disposizione molti elementi utili per offrire un contributo anche nella definizione della strategia di crescita dell’azienda. Usando una metafora calcistica, il CFO deve quindi giocare al centro della difesa, assicurandosi che tutte le zone critiche siano presidiate: quello moderno, tuttavia, deve anche essere in grado di far partire l’azione, impostando il gioco dal basso.
Nel percorso professionale, c’è un episodio che ha particolarmente influenzato la sua visione del mondo finanziario?
Ho iniziato la mia carriera come revisore di bilancio, un buon punto di partenza per toccare con mano quanto studiato sui libri universitari. Ben presto, tuttavia, mi sono reso conto di quanto fosse importante per me contribuire in modo più propositivo, mirando a un ruolo che fosse maggiormente orientato alla creazione di valore.
Il passaggio nello studio Tamburi Investment Partners è stato in questo senso fondamentale. Ho potuto concretamente capire quanto variegate potessero essere le leve per la creazione di valore nel mondo della finanza, anche grazie al contatto diretto con imprenditori illuminati alla guida di eccellenze che caratterizzano il tessuto industriale italiano. In Revo il connubio tra intuizione, visione e capacità di pianificazione è un aspetto valorizzato, di cui mi sono fatto carico in prima persona, in un progetto che vede nella crescita sostenibile un valore fondamentale per la soddisfazione dei nostri azionisti.
Parlando di semplificazione del linguaggio finanziario: in che modo si riesce a rendere i concetti finanziari comprensibili a tutti, inclusi quelli che non hanno una formazione specifica in ambito economico?
Anche alla base del lavoro del CFO ci deve essere la capacità di far comprendere la strategia agli investitori che rivestono un ruolo centrale nel supportare la crescita dell’azienda.
Per ogni stakeholder c’è uno specifico linguaggio: devo quindi essere in grado di adattarlo per comunicare in modo chiaro a seconda dell’interlocutore nel rispetto della normativa. Che siano investitori, analisti finanziari, collaboratori o giornalisti, il comune denominatore deve essere la semplicità: è utilissimo usare esempi concreti e saper “tradurre” i dati in informazioni fruibili anche ai non addetti ai lavori. Certamente un elemento chiave è rappresentato dalla trasparenza.
In Revo ho avuto la possibilità di sperimentare anche nuove modalità di comunicazione: in occasione della presentazione del Piano Strategico, per esempio, per raccontare la nostra piattaforma proprietaria OverX e il funzionamento delle polizze parametriche, abbiamo creato dei video con infografiche in stile fumettistico. O ancora, agli azionisti quel giorno abbiamo consegnato un NFT servendoci della tecnologia blockchain posta alla base delle nostre proposte parametriche. In generale la nostra comunicazione spesso fa leva sull’interattività: l’azienda deve essere in grado di rivolgersi indistintamente e in modo appropriato a tutti gli stakeholder, che devono poterla “toccare” con mano e viverla. Al CFO la sensibilità di capire quando e come discostarsi da supporti tradizionali nella comunicazione finanziaria non legata agli obblighi di legge previsti per le società quotate.
Potrebbe spiegare un concetto legato alla sua attività in modo semplice, come se avesse davanti un bambino?
Un concetto che mi piace spiegare con una metafora è la pianificazione strategica di Revo, che può essere paragonata a un viaggio in auto. Il capitale rappresenta la benzina necessaria per andare dal punto di partenza a quello di arrivo. Il nostro compito, come team Finance, è quello di studiare e valutare tutti i possibili itinerari, organizzando il viaggio per poter arrivare a destinazione, senza soste, ad una velocità di crociera sostenibile. Ma non solo: dobbiamo essere bravi a gestire il carburante per darci l’opportunità di allungare ulteriormente il percorso verso una nuova meta ancora più ambiziosa. L’approccio di Revo è proprio questo: avere una visione che consenta di saper cogliere, anche con anticipo, le richieste di un mercato in continua evoluzione.