Impiegato bancario e studioso di finanza comportamentale, un professionista ravennate ci racconta come vede il futuro del suo settore.
Per Jacopo Bonavia, l’empatia, la fiducia e l’ascolto sono cruciali nel suo approccio alla gestione della clientela nel settore bancario e finanziario. Inoltre, consiglia di non sottovalutare i pregiudizi quando si parla di investimenti, come l’home bias, che spiega in questa intervista.
Quali esperienze crede abbiano contribuito maggiormente alla sua crescita professionale?
Seppur ancora agli albori ritengo che la mia figura professionale sia stata stimolata e accresciuta negli ultimi tempi dalla passione nell’osservare la reazione agli stimoli delle persone nelle loro sfide quotidiane e nella gestione delle proprie problematiche, che ho poi riproposto in chiave finanziaria nella mia tesi sulla finanza comportamentale, analizzando la mentalità dell’uomo in un contesto di crisi economica.
In qualità di impiegato bancario e consulente finanziario, quali sono le sue principali responsabilità e come si approccia alla gestione della clientela?
Gestire incontri con le persone è in gran parte una questione di empatia, fiducia e ascolto attivo, tre presupposti su cui personalmente pongo le basi per comprendere le persone e gestire responsabilmente e professionalmente le loro necessità ed esigenze.
Quali tendenze attuali nel settore bancario e finanziario ritiene che avranno l’impatto maggiore sul futuro della consulenza?
Ultimamente si sta sviluppando un trend di finance influencers, promotori spesso di comunicazione finanziaria. Ritengo sia un sano veicolo di informazione e conoscenza di cui io stesso fruisco e che consiglio, purché sia svolto da professionisti abilitati e preparati, e che le informazioni citate siano contestualizzate a dovere. I social sono uno strumento potentissimo che se usato a dovere può rivelarsi molto efficace per rendere consapevoli le persone.
In che modo la tecnologia ha cambiato il modo in cui si opera nel settore bancario e nella consulenza finanziaria?
I passi avanti della tecnologia hanno favorito l’accesso alla finanza a molte più persone, velocizzato i tempi di reazione del mercato agli stimoli e facilitato noi consulenti nella lettura delle situazioni di mercato.
Dove vede se stesso e il settore nei prossimi anni? Che consigli si sente di dare a chi sta iniziando questa carriera?
Ci sono ancora aspetti della finanza che intendo approfondire, quindi sicuramente nel corso dei prossimi anni continuerò a studiare e aggiornarmi quotidianamente. Nel corso di questo frangente spero di instaurare ancora più rapporti di fiducia e collaborazione con ancora più persone con cui svolgo quotidianamente incontri.
Una parola della finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?
Riporto un esempio di scorciatoia di pensiero, ovvero l’home bias. In breve questa forma di pregiudizio è quello che condiziona l’investitore a sentirsi più al sicuro a investire in qualcosa che già conosce. In pratica un moderno «si torna sempre dove si è stati bene» a cui risponderei: «la minestra riscaldata non sempre è buona!».