Il mattone è ancora il bene rifugio preferito dagli italiani, ma non sempre è l’opzione che offre la rendita migliore.
Per gli italiani, la casa è il simbolo per eccellenza di un investimento sicuro. Tuttavia, le quotazioni al ribasso, l’aumento del costo dei mutui, i costi di gestione e le tasse di proprietà non mettono gli investimenti nel mercato immobiliare al riparo da eventuali rischi. Vediamo perché è importante diversificare il proprio portafoglio consultando una persona esperta del settore.
La casa è un investimento dal grande valore affettivo
Per gli italiani l’acquisto della casa non è soltanto legato alla percezione che il mattone sia un bene rifugio, ma è anche e soprattutto una questione “sentimentale” che rimane sempre attuale. L’amore degli italiani per la propria abitazione è stato anche recentemente confermato dal secondo rapporto diffuso da Federproprietà-Censis dal titolo “Gli italiani e la casa” nel quale viene confermato il valore sociale della casa che come mai in questo momento è stato così alto. Questo dimostra come, per la maggioranza degli italiani, sia un bene essenziale.
Quindi l’investimento nel mattone è ancora considerato un asset strategico? Quando si tratta di prima casa, secondo il Rapporto, la risposta è sì: il 70,8% delle famiglie italiane è proprietario dell’immobile in cui vive e tra i proprietari il 28% possiede un altro immobile, magari dopo averlo ricevuto in eredità.
Più che una questione di asset nuda e cruda potremmo dire che la casa ha un valore soprattutto dal punto di vista emotivo e affettivo: l’83,2% degli intervistati considera la casa in cui vive un fattore di stabilità.
Conviene ancora investire nel mattone?
L’acquisto di una casa deve essere considerato non solo in termini di rendimento assoluto ma anche in termini di impiego alternativo dell’immobile come generatore, ad esempio, di una rendita da affitto. Quindi occorre prestare particolare attenzione all’investimento dal punto di vista economico e sotto il profilo dei rendimenti attesi nel medio-lungo periodo valutando i prezzi delle abitazioni che, tra il 2010 il 2019, sono calati, in Italia, del 16,6% a fronte di una crescita nel resto dell’Unione Europea del 19,4%. È poi necessario considerare i costi di gestione e le tasse legate al possesso di un immobile.
Investire ponderando i rischi e diversificando il portafoglio
Le variabili legate al prezzo di acquisto e alla quotazione di mercato futura dell’immobile, le spese di gestione e le tasse non sono le uniche variabili da tenere in considerazione, ma ci sono anche dei rischi come:
- la non immediata liquidabilità dell’investimento immobiliare;
- la fluttuazione degli interessi dei mutui per acquistare casa;
- i costi notarili e di intermediazione;
- l’elevata morosità per gli immobili in locazione.
Il consiglio è quello di rivolgersi a consulenti esperti o esperte che diversifichino il portafoglio con investimenti finanziari e patrimoniali, utilizzando parsimonia e equilibrio e tenendo in considerazione l’opzione di investire anche in maniera indiretta nel mattone. La conoscenza dei rischi deve essere sempre approfondita in modo tale che la/il consulente di fiducia riesca a proporre la soluzione migliore per gestire l’investimento con il profitto atteso e secondo le vostre esigenze.
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