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I giovani italiani risparmiano sempre di più

di Giorgio Pirani
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L’89,5% degli under 35 accantona parte delle somme guadagnate. Ma oltre la metà prende decisioni di investimento emotive. Per questo molti giovani si affidano ai consulenti finanziari.

 

Italiani popolo di risparmiatori prudenti, anche e soprattutto tra i più giovani. Le nuove generazioni accantonano i propri risparmi principalmente per far fronte a possibili imprevisti, mentre una parte di loro guarda anche all’investimento, seppur con scelte guidate dalla cautela e spesso influenzate dall’emotività. 

È quanto emerge dall’aggiornamento del quinto Rapporto Assogestioni-Censis, secondo cui l’89,5% delle persone tra i 18 e i 35 anni risparmia. Ma, tra coloro che investono, solo il 56,9% monitora costantemente i propri investimenti, rischiando di apportare modifiche improvvise, e il 60,4% ha cambiato le proprie decisioni in seguito a grandi eventi globali.

Perché risparmiare

I giovani risparmiatori accumulano denaro anche per periodi brevi e con obiettivi diversificati. Il 53,5% mette da parte somme per sentirsi più sicuro nella vita di tutti i giorni e per affrontare eventuali difficoltà future; il 30,4% risparmia per concedersi qualche sfizio, come un viaggio o l’acquisto di un oggetto di valore; il 26% destina i risparmi a spese importanti. Inoltre, il 24,6% mira ad accrescere il proprio patrimonio, il 23,2% risparmia per garantire risorse nel tempo a figli o nipoti, mentre il 22,2% lo fa con l’obiettivo di assicurarsi una vecchiaia serena.

«Le nuove generazioni dovranno affrontare un sistema pensionistico senza dubbio meno generoso come montante di prestazioni, ma soprattutto in cui il tempo di raggiungimento dell’età pensionistica sarà spostato più in là nel tempo. Da qui deriva l’esigenza non solo di risparmiare, ma di cercare di investire nella maniera più saggia, cominciando a farlo dall’età più giovane possibile», spiega in una nota stampa Saverio Perissinotto, Presidente del Comitato di Educazione Finanziaria di Assogestioni.

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Photo: Freepik / yanalya

Una guida amichevole per il futuro

Il mondo della finanza e del risparmio è così visto dai giovani italiani come un ponte verso il futuro, uno strumento a cui affidare i propri sogni di medio e lungo termine. Pur ammettendo di avere competenze limitate in materia, il fascino del settore rimane indiscutibile per gli under 35. Serve però qualcuno che affianchi questi giovani, come dei consulenti finanziari. Ma come devono essere? Secondo un’indagine commissionata da Invesco e condotta da Bva-Doxa, sia la Gen Z che i Millennials tendono ad affidarsi a figure esperte, con solide competenze nel trading e nella gestione dei fondi di investimento, inclusi quelli pensionistici. Tuttavia, per il 57% del campione, il consulente ideale non si limita a proporre soluzioni, ma li guida in un percorso educativo condiviso, individuando insieme le opzioni più adatte.

Il profilo richiesto è quello di un “guru” paziente e amichevole, capace di comprendere rapidamente le esigenze delle nuove generazioni, ben diverse da quelle dei loro predecessori. Un mentore che sappia comunicare in modo chiaro e accessibile, rendendo la complessità del mondo finanziario comprensibile a tutti. La parola d’ordine è semplicità: il consulente perfetto deve essere diretto, trasparente e lontano da ogni approccio elitario.

 

Giorgio Pirani

Photo Cover: Freepik / jcomp

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