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Enrico Albano: «L’empatia è fondamentale nel mio lavoro»

di Katia Cedioli
COVER ALBANO
Un giovane professionista romagnolo sta costruendo una carriera di successo combinando tradizione familiare e innovazione.

Enrico Albano, consulente finanziario Under30 con una passione tramandata per il suo lavoro, offre uno sguardo approfondito sulla sua carriera, le sue aspirazioni e i valori che lo guidano. Cresciuto in una famiglia immersa nel settore finanziario, Albano ha scelto di seguire le orme del padre, ma con una visione moderna e personale del mestiere. 

Come è entrato nel mondo della consulenza finanziaria?

Il motivo che mi ha spinto ad entrare nel mondo della finanza è stato maturato negli anni. Ho sempre “respirato” quest’aria perché mio padre è consulente finanziario da circa 25 anni. Tuttavia, in una fase iniziale della mia carriera non ero deciso a intraprendere un percorso di questo tipo, perché volevo imparare mestieri diversi e muovermi per arricchire la mia esperienza personale e lavorativa.

Dopo un’esperienza fatta a Milano come commerciale in un’azienda di sviluppo software, a ridosso della scadenza del contratto ho parlato con mio padre e abbiamo deciso di intraprendere questo percorso insieme, come se fossimo un’azienda unica, perciò mi sono messo a studiare per dare l’esame di Stato. Nel giro di 9 mesi ho sostenuto l’esame e sono entrato nella rete di consulenti finanziari Fineco. Il nostro obiettivo è quello di dare una continuità ai clienti nel passaggio generazionale, ma soprattutto quello di fondere esperienza e novità anche nei dossier.

La voglia di costruire qualcosa insieme, come se fossimo un’azienda, mi ha fatto riscoprire anche il valore del lavoro e mi ha fatto appassionare. Il nostro lavoro è tecnico, ma la componente più importante consiste nella relazione, nel capire a pieno le esigenze o i problemi delle persone e trovare una soluzione di risparmio che li aiuti a raggiungere i loro obiettivi. Tutto questo intervallato da crisi, guerre, epidemie, momenti personali tristi dei clienti o personali, ma anche di successi da condividere e soprattutto di obiettivi raggiunti. Si tratta di battaglie ragionate insieme a tavolino che portano a soluzioni finanziarie che risolvono problemi.

Il mio lavoro è fantastico e può essere veramente utile per le famiglie avere una persona fidata con cui condividere i propri problemi. Siamo una società capitalista, il denaro è importante per vivere serenamente. Noi non siamo dei guru, non prevediamo il futuro, ma creiamo progetti realizzabili nel tempo e soprattutto condividiamo con il cliente gioie e dolori. Credo che immedesimarsi sia il vero segreto perché ci rende umani e ci fa capire di cosa ha veramente bisogno l’interlocutore.

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Photo: Canva / Salang889


Come vede il futuro del settore della consulenza finanziaria e quale ruolo aspira a giocare?

Il mio futuro lo vedo roseo anche se il livello di difficoltà è elevato, proprio perché questa professione è un mix tra la gestione delle emotività e la pura razionalità. Noi siamo come l’inverter di un impianto fotovoltaico che trasforma la corrente continua in corrente alternata. Noi trasformiamo la soggettività ed i bisogni/problemi in oggettività con progetti razionalmente realizzabili nel tempo. Il fatto è che il percorso spesso è lungo e pieno di salite, ma se fosse tutto facile lo farebbero tutti. Questo ci rende unici. La mia volontà sarebbe quella di gestire diverse masse con l’aiuto di una squadra di lavoro che mi aiuti da più punti di vista, come uno studio associato. Per ora siamo due, ma l’obiettivo rimane sempre quello di crescere ed essere in grado sempre di mettersi in discussione: questo sia a me che a mio padre riesce abbastanza bene. Ci aiutiamo molto rimproverandoci a vicenda e credo che anche questo sia un segreto per alzare sempre di più l’asticella.

Quali valori considera più importanti nella sua professione e come li mette in pratica?

L’onestà, la puntualità, la continuità, ma soprattutto la forza: la forza di saper trasmettere al cliente nei momenti difficili il valore di quello che si sta costruendo. Ripeto, noi dobbiamo essere il trasformatore del soggettivo in oggettivo, motivo per cui abbiamo un ruolo importante in due fronti: quello della scelta del progetto considerando centinaia di variabili, perché il mercato non è prevedibile, ma soprattutto quello del supporto psicologico del cliente. Per questo il nostro metodo di lavoro è ben strutturato ed impostiamo una frequenza di incontri semestrali con i nostri clienti proprio per capire se il progetto rimane in linea con tutte le variabili.

Nel settore finanziario l’immagine e lo stile personale possono comunicare molto prima ancora di parlare. Quali elementi dello stile personale sono cruciali per trasmettere competenza, fiducia e accessibilità ai clienti?

L’immagine è come la copertina di un libro: conta, ma fino a un certo punto. Conta soprattutto quando il cliente non ti conosce perché spesso la gente giudica e sente il bisogno di criticare o di commentare. Essere impeccabili quindi è importante, ma le vere soddisfazioni si ottengono quando si va oltre, quando con il cliente si crea un rapporto personale e di amicizia, quando ci si va a pescare, quando si parla di problemi seri da risolvere. Io mi sento utile quando capisco che la persona si affida a me, ha bisogno del mio aiuto e me lo fa capire. Finché non percepisco che le persone mi vedono come un riferimento importante nella loro vita, non smetto di cercare di farglielo capire. Poi la giacca la indosserò al loro matrimonio o al battesimo o quando ci saranno occasioni importanti da festeggiare o da condividere. Sono ancora tanto giovane e ho tanto da sbagliare e da imparare, però questo non vuol dire che un’idea diversa rispetto a quella convenzionale sia sbagliata. Galileo Galilei era un eretico, prima di lui le stelle erano fisse ed il sistema solare era concepito in maniera completamente diversa… La sostanza vince sull’apparenza? Secondo me sì, ma non in una fase iniziale. Questa è la mia teoria.

Come utilizza i social media e la tecnologia per migliorare la visibilità professionale?

Credo che il miglior marketing sia il passaparola. A oggi internet è uno strumento potentissimo ma rischia di essere una arma a doppio taglio. Su TikTok scorro video di centinaia di persone che tra trading, truffe finanziarie e consigli sparati per aria cercano di accaparrarsi clienti. Questo, secondo me, è una delle peggiori ripercussioni che si possano avere. Come dicevo prima, la gente ama criticare, puntare il dito, ma soprattutto le informazioni sui social vengono metabolizzate in modo diverso proprio perché ci si sente più liberi di insultare o di commentare senza cognizione di causa. Questi commenti, secondo la mia opinione, influenzano molto negativamente anche gli altri utenti che leggono o vedono il contenuto. Credo quindi che per un lavoro così dettagliato e personale come il nostro, se ti esponi sui social o sei un fenomeno, quindi sei in grado di trasmettere questa ondata positiva agli utenti con contenuti che trasmettono un valore ineguagliabile, oppure diventi un bersaglio che permette ad ogni utente di scagliare la sua freccia di odio e frustrazione. Al momento mi sto muovendo con il sito personale che serve ai miei clienti per avere un riferimento, poi utilizzo LinkedIn come social personale lavorativo, ma sempre con un link che richiama ad accedere al sito. L’idea di costruire un percorso sui social rimane comunque una sfida allettante, ma la percorrerò con investimenti importanti e con una equipe di persone che analizzano il contenuto da tutti i punti di vista: sia di qualità grafica che di contenuto che psicologica. 

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Photo: Pexels / Mikhail Nilov

Una parola della Finanza in modo semplice?

Scelgo la parola “diversificazione“. Mai concentrare il tuo denaro, dividilo in più settori e in più luoghi a livello geografico. Questo piccolo segreto ti permetterà di minimizzare i rischi del tuo investimento. Ci preoccuperemo solo quando il sole smetterà di sorgere, ma lì il denaro diventerà l’ultimo dei nostri problemi!

Katia Cedioli

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