L’educazione finanziaria fa il suo debutto nelle scuole italiane, inserita all’interno degli insegnamenti di Educazione civica. I numeri ci restituiscono infatti un quadro in cui l’Italia appare in ritardo rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea in termini di competenze economiche e finanziarie.
L’educazione finanziaria entra finalmente nel programma scolastico. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nei mesi scorsi ha firmato un decreto che stabilisce le nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica e, tra le tematiche richiamate dalla normativa nazionale oltre alla tutela ambientale e all’educazione stradale, c’è anche la promozione dell’educazione finanziaria.
Educare i giovani alla finanza e al risparmio è molto importante, vista l’importanza che questo tema ricoprirà nelle loro vite lavorative. Ma, visti gli ultimi dati del più recente Financial Literacy-Ocse Pisa, c’è molto da fare su questo tema.
Le conoscenze finanziarie dei giovani
Circa 98mila studenti hanno infatti partecipato a un test sulle competenze finanziarie, ottenendo un punteggio simile a quello degli studenti norvegesi e spagnoli, ma inferiore a quello di Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Austria, Polonia, Portogallo e Ungheria, risultando al di sotto della media Ocse. I quindicenni italiani si collocano al di sotto della media degli studenti dei Paesi Ocse per quanto riguarda le competenze finanziarie: il nostro punteggio è di 484 punti, inferiore alla media di 498.
Inoltre, c’è disparità tra gli studenti in base alla regione dove vivono. Continua a sussistere un forte divario tra il Nord e il Sud, e tra studenti con condizioni economiche più o meno favorevoli, nonché tra le diverse tipologie di scuola. Gli studenti del Nord Est e del Nord Ovest ottengono punteggi medi di 506 e 509 rispettivamente, superiori rispetto alle altre aree geografiche e alla media nazionale. Se tali risultati fossero replicati nel resto del Paese, l’Italia supererebbe la media Ocse. Tuttavia, al Centro il punteggio scende a 484, mentre al Sud e nell’area Sud-Isole si registra un drastico calo a 448 e 461 punti. Un’altra problematica emersa è quella delle differenze di genere: i ragazzi superano le ragazze in competenze finanziarie di ben 20 punti.
C’è voglia di sapere
Ma i giovani hanno voglia di imparare come si risparmia e come gestire i propri soldi? A giudicare dal report di ScuolaZoo “Maturità 2024: bilancio del quinquennio e prospettive future”, sembra proprio di sì.
Secondo gli studenti, gli insegnamenti che sono mancati sono soprattutto l’educazione finanziaria (48,5%) e i corsi sul mercato del lavoro (32%), con la prima che è ai primi posti nei tre indirizzi di studio presi in esame, ovvero licei, istituti tecnici e professionali.
«Coerentemente con la loro natura e il loro scopo, negli istituti tecnici e professionali si avverte maggiormente l’esigenza di ricevere una formazione relativa alla formazione post diploma e al mercato del lavoro», si legge nel report.
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