Un professionista della finanza torinese consiglia ai giovani che vogliono diventare consulenti di prepararsi a un cammino che richiede impegno, studio continuo e adattabilità. Non solo sapendone di mercati finanziari, ma anche usando empatia e capacità di comunicare in modo efficace.
L’obiettivo di un buon consulente finanziario è quello di aiutare le persone a vivere la finanza con serenità e sicurezza, senza incorrere in preoccupazioni o rischi. Parola di Daniele Cardarelli, giovane professionista che ha come punti saldi del suo lavoro integrità e competenza.
Quale aspetto di questa professione ritiene più interessante?
Ho scelto di diventare consulente finanziario perché amo navigare tra i numeri e creare strategie, trasformando sfide in opportunità. L’aspetto più affascinante? Ogni cliente è una storia da raccontare, un puzzle da risolvere con creatività e intelligenza.
Quali sono i valori-guida della sua attività? Che rapporto ha con i clienti?
Integrità, competenza e attenzione alle esigenze individuali. Il mio rapporto con i clienti è basato sulla professionalità e sulla chiarezza delle informazioni fornite, evitando ogni forma di ambiguità o inganno. La trasparenza è il principio cardine che permea ogni interazione, garantendo un clima di fiducia reciproca. Mi impegno a comprendere appieno le necessità finanziarie di ciascun cliente, offrendo consulenza personalizzata e guidandoli con responsabilità lungo il percorso verso il raggiungimento dei loro obiettivi. La collaborazione con loro è fondamentale: li coinvolgo attivamente nel processo decisionale e li sostengo lungo il percorso, fornendo supporto e consulenza continua per affrontare le sfide finanziarie con serenità e sicurezza.
Cosa consiglierebbe a chi sta pensando di proporsi in questo settore?
È essenziale sviluppare una solida comprensione dei mercati finanziari, ma anche affinare le soft skill come la comunicazione efficace e l’empatia. Inoltre, essere consapevoli dei cambiamenti normativi e tecnologici che influenzano costantemente il settore è fondamentale. Infine, ricordate sempre che il successo non è solo misurato dai profitti, ma anche dalla capacità di costruire relazioni di fiducia durature con i clienti e di aiutarli a raggiungere i loro obiettivi finanziari in modo responsabile e etico.

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L’immagine personale e lo stile influenzano la percezione e il successo di un consulente?
Questi aspetti sono come la copertina di un libro: attraenti e curati possono catturare l’attenzione, ma è il contenuto e la competenza a garantire il successo. Una presenza autentica e coerente comunica fiducia e professionalità ai clienti, facilitando la creazione di rapporti di fiducia. Lo stile comunicativo, inclusi linguaggio e tono, può determinare l’efficacia nell’instaurare relazioni significative e trasmettere concetti finanziari in modo accessibile. Inoltre, un’immagine curata può rafforzare l’aspetto professionale e la credibilità. Tuttavia, è fondamentale bilanciare l’immagine con l’autenticità e l’attenzione alle reali esigenze dei clienti, evitando l’eccessiva enfasi sull’apparenza a scapito della sostanza e dell’integrità professionale.
Segue degli eventi specifici nel suo settore?
Gli eventi di rilievo, quali i summit finanziari e i congressi internazionali, mi affascinano per l’opportunità di confrontarmi con le menti più brillanti dell’economia contemporanea. Partecipo con entusiasmo ai convegni di Milano, Bologna e Torino, dove si intrecciano idee innovative e strategie avanzate. Mi interessano particolarmente gli eventi che influenzano i mercati finanziari globali, le innovazioni tecnologiche nel settore Fintech e le conferenze sulla gestione patrimoniale e l’investimento sostenibile.
Una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?
Scelgo “inflazione”, facendo un esempio. Oggi, la mia paghetta è di 10 euro e con questi soldi riesco a comprare 10 mele. Ma se il tasso d’inflazione aumentasse, tra un anno con gli stessi 10 euro potrei comprare solo 9 mele. L’inflazione è come una magia strana che fa aumentare il prezzo delle cose nel tempo, quindi i soldi che abbiamo possono comprare meno roba di prima. È come se le mele diventassero più costose, e noi dovremmo spenderne di più per comprarle.