La fondatrice della scuola di moda di Cesena parla delle sue sfide imprenditoriali, dei sacrifici economici che ha affrontato e dell’importanza di seguire i propri sogni.
Catia Lorenzini è una donna che ha saputo trasformare due grandi passioni, la moda e l’insegnamento, in una realtà concreta: la scuola di moda di Cesena. In questa intervista, ripercorre le tappe della sua carriera, dall’idea di aprire una scuola in una città poco incline a questa disciplina, alle difficoltà economiche iniziali, fino ai consigli per le aspiranti imprenditrici. La sua storia è un esempio di come determinazione e visione possano trasformare un sogno in un progetto concreto.
Iniziamo parlando del suo percorso. Che cosa l’ha ispirata a fondare la scuola di moda di Cesena?
Il mio percorso inizia tanti anni fa. Ho sempre voluto studiare moda fin da piccolina, ma avevo anche il sogno di diventare insegnante, perché mi piaceva stare a contatto con i giovani. Ho pensato che coniugare queste due passioni sarebbe stato perfetto. Dopo aver completato gli studi a Roma, città che considero la mia culla lavorativa, sono tornata a Cesena nel 2006 e ho deciso di accettare una sfida: aprire una scuola di moda in una città “rurale”, non certamente predisposta a un progetto del genere. Non mi sono lasciata scoraggiare e oggi posso dire che è stata una sfida ben riuscita. La scuola è cresciuta: abbiamo oltre cento studenti e, oltre alla moda, offriamo corsi di grafica, fotografia e identità visiva. All’inizio non avevo grandi risorse: ho iniziato con pochi mezzi e aule molto semplici, ma con il tempo siamo riusciti a migliorare. Ora abbiamo spazi moderni e attrezzati che ci permettono di fare formazione di qualità.
Quali sono state le sfide finanziarie più significative che ha dovuto affrontare nel suo percorso di imprenditrice e come le ha superate?
Le difficoltà economiche sono state inevitabili. Sono partita con poche risorse, in uno scantinato arredato in modo minimale. Facevo lezioni private per sostenere l’attività. Due anni dopo, ho trovato un altro locale, ma era da ristrutturare completamente. Mio marito è stato fondamentale: grazie alle sue garanzie, sono riuscita a ottenere un mutuo per arredare la nuova sede, che è rimasta la nostra casa per 18 anni. Ogni piccolo guadagno è stato reinvestito nella scuola. Ancora oggi lavoro per garantire che l’attività vada avanti e per migliorarla continuamente.
Basandosi sulla sua esperienza, quale consiglio darebbe alle aspiranti imprenditrici che desiderano entrare nel settore della moda?
Determinazione, coraggio e passione sono fondamentali. Il mondo della moda è meraviglioso. Ogni giorno ci confrontiamo con colori, forme e creazioni che influenzano la nostra quotidianità, anche in cose semplici, come scegliere cosa indossare al mattino. Per me è un lavoro bellissimo, una fortuna, perché ho unito le mie due passioni: moda e insegnamento. Alle giovani imprenditrici consiglio di non arrendersi mai e di affrontare le difficoltà con grinta. Con passione e determinazione si possono superare anche gli ostacoli più difficili. Seguite i vostri sogni: possono diventare realtà.