È stata una corsa senza sosta quella per il Btp Valore, il titolo di Stato emesso MEF dedicato al retail italiano. L’emissione a sei anni, che ha un tasso minimo garantito del 3,25% per i primi tre e del 4% dal quarto in poi, termina venerdì primo marzo. Guardiamo più da vicino cosa sono i Btp e da chi sono garantiti.
In questi giorni sono stati molti gli italiani che hanno letto sui giornali o visto uno spot pubblicitario che trattavano del Btp Valore. Queste sono obbligazioni emesse dallo Stato italiano per finanziare la spesa pubblica, e l’acronimo sta per “Buoni del Tesoro Poliennali“. I titoli hanno una durata superiore a un anno e prevedono il pagamento periodico di interessi, noti come cedole, fino alla scadenza.
Il Btp Valore è uno strumento finanziario che potrebbe essere raccomandato da un consulente finanziario, a seconda comunque delle esigenze e degli obiettivi individuali dell’investitore. In molti stanno valutando di prenderli, pensando possano esserci effetti immediati sui propri risparmi, ma va ricordato che solo una persona esperta è in grado di selezionare gli strumenti più appropriati per il singolo individuo, offrendo consulenze mirate per garantire una gestione finanziaria ottimale e in linea con gli obiettivi specifici di chi investe.
L’emissione dei Btp Valore e quanto hanno raccolto
La terza emissione del Btp Valore, lanciato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è iniziata lunedì 26 febbraio 2024 e si conclude venerdì 1° marzo (salvo chiusura anticipata). Il Ministero stesso ha reso noto il rendimento netto previsto per il Btp: un tasso cedolare minimo garantito del 3,25% per il primo, secondo e terzo anno, che sale al 4% per il quarto, quinto e sesto anno.
Accompagnati da una massiccia campagna pubblicitaria in radio e tv, al quarto giorno del collocamento il Btp Valore continua a suscitare interesse tra gli investitori italiani. Il bond (cioè l’obbligazione) ha già raccolto complessivamente i 16 miliardi di euro nelle prime quattro giornate.
Ricordiamo che i Btp Valore sono titoli di debito garantiti dallo Stato, riservati esclusivamente al mercato retail. Il taglio minimo per investire è di mille euro. Questi titoli hanno una durata di sei anni, con pagamenti di cedole ogni tre mesi, i cui rendimenti aumentano nel tempo grazie a un meccanismo chiamato “step-up” di tre anni più tre. Inoltre, offrono un premio di fedeltà aggiuntivo dello 0,7% per coloro che li acquistano durante il periodo di collocamento e li mantengono fino alla scadenza. L’imposta agevolata sulle plusvalenze è del 12,5%, inferiore al 26% applicato ad altre rendite finanziarie.
In parole più semplici, i Btp sono come dei prestiti: lo Stato raccoglie un capitale immediato dalla vendita dei titoli, impegnandosi a restituire un importo maggiore al termine dell’obbligazione. Questi titoli possono essere negoziati più volte e il loro valore è influenzato dal rischio associato all’investimento. Nel caso specifico dei Btp Valore, le cedole vengono distribuite trimestralmente ai sottoscrittori fino alla primavera del 2030.
Titoli di Stato: cosa sono e quanti ne esistono
I Btp fanno parte di quella grande famiglia che sono i titoli di Stato: si tratta di strumenti finanziari emessi a intervalli regolari dall’ente governativo responsabile degli affari economici, agendo per conto dello Stato, per finanziare il debito pubblico o il deficit pubblico direttamente. Il Ministero ha diversificato i titoli di Stato per soddisfare varie esigenze d’investimento, con differenze nelle scadenze, modalità di pagamento degli interessi e indicizzazione all’inflazione.
I Bot sono per investimenti brevi, mentre i Btp offrono rendimenti periodici dai 3 ai 50 anni. Sono state introdotte varianti come i buoni del tesoro poliennali (Btp€i) e il Btp Italia, indicizzati all’inflazione. Durante la pandemia, sono stati creati anche i Btp Futura per sostenere l’economia, mentre i già citati Btp Valore sono dedicati ai piccoli risparmiatori, con cedole periodiche e premi al mantenimento.
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