Una professionista con esperienza trentennale condivide le sue opinioni sull’importanza della fiducia dei clienti e dell’educazione finanziaria, offrendo suggerimenti pratici per gestire il patrimonio in maniera consapevole.
Il mondo finanziario è cambiato ed è costantemente in evoluzione. Lo sa bene la consulente Barbara Marazzi, di Piacenza, che da più di 30 anni conosce il mondo della finanza grazie al lavoro di suo padre. Oggi accompagna le persone attraverso una conoscenza più approfondita di questa materia per capire come comportarsi in qualsiasi circostanza, come spiega in questa intervista.
Perché ha scelto di diventare consulente finanziaria e quale aspetto di questa professione ritiene più interessante?
Premetto che sono “figlia d’arte”, perché mio padre era un consulente finanziario già negli Anni 80. Finita la scuola, andavo in ufficio con lui e lo aiutavo nelle mansioni di segreteria: rispondevo al telefono, aggiornavo gli archivi e tutti i giorni inserivo le quotazioni dei fondi e dei titoli nel computer. Essendo in ufficio, ascoltavo quando faceva assistenza ai clienti. Non si parlava solo di investimenti o di rendimento, ma della vita del cliente e già questo mi incuriosiva e affascinava. Dopo la laurea in economia e commercio, quindi, mi è venuto naturale e spontaneo provare a intraprendere questa professione. Molto bella ma anche difficile. Bella perché non è monotona, sempre in evoluzione e con tante casistiche diverse, in quanto ti prendi cura del benessere delle persone non da un punto di vista della salute medica ma della salute finanziaria del loro patrimonio. Per questo qualche anno fa ho conseguito anche la certificazione di Consulente Patrimoniale. La difficoltà di questa professione sta nel saper ascoltare bene anche le necessità nascoste. Spesso ci si preoccupa del rendimento, sicuramente importante, ma aiutare le persone a raggiungere gli obiettivi o a risolvere i problemi fa la differenza.
Come si lavora al fianco dei clienti per aiutarli a gestire il patrimonio con meno ansie?
La gestione delle ansie del cliente è una parte rilevante nella relazione. Importante è esserci. Nei periodi di volatilità sui mercati o di crisi bisogna far sentire che si è presenti, far ragionare razionalmente il cliente, rassicurarlo. Dopo quasi 28 anni di attività, ormai conosco chi è più ansioso e quindi cerco di prevenire chiamando. Molte volte l’ansia riguarda anche casi di vita quotidiana: problematiche familiari, successorie (anche in azienda), tutela dei figli disabili… è importante quindi essere professioniste preparate a trovare o suggerire la strada migliore da prendere.
Parliamo di stile e brand personale: qual è l’elemento chiave che ritiene importante per trasmettere fiducia e competenza?
Sono una persona semplice, concreta. La fiducia si ottiene con il tempo rispettando e fornendo riscontro sull’operatività. È come costruire una casa mettendo tanti mattoncini uno sopra l’altro fino a completare l’opera. L’elemento chiave per ottenere la fiducia è la gentilezza, perché migliora e valorizza le interazioni fra le persone, fa emergere la qualità.
In che modo integra la finanza nella sua vita quotidiana?
Oggi più che mai è importante prendere dimestichezza con i concetti della finanza. La complessità della vita impone di affrontare scelte consapevoli che spesso vanno oltre la massimizzazione o l’inseguimento del rendimento. È necessario fare il salto da risparmiatori a investitori. Questo comporta apprendere nuovi concetti come orizzonte temporale, diversificazione, allocazione per progetti e guardare al domani anche molto lontano come può essere la pensione anche se si ha vent’anni, quindi fare una corretta pianificazione del proprio patrimonio. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Per questo è fondamentale fare educazione finanziaria anche nelle scuole, non solo nelle secondarie di secondo grado, ma già dare infarinature di concetti economici nelle secondarie di primo grado, le nostre scuole medie per capirci. A proposito di questo ho appena concluso un percorso formativo in una scuola media e dopo qualche sguardo un po’ perplesso e assente, i ragazzi se stimolati e coinvolti sono entusiasti. Per fare cultura, come ho detto loro, è necessario seminare ogni giorno un chicco che a tempo debito darà i suoi frutti.
Su LinkedIn pubblica una rubrica chiamata “Finanza coi tacchi”: di cosa si tratta?
Nel periodo post Covid pensavo di fare qualcosa che potesse essere di sostegno alle donne: il mio obiettivo era quello di diffondere educazione e cultura finanziaria. Noi donne a mio avviso tendiamo a sottovalutarci e pensiamo di non essere all’altezza di gestire le nostre finanze. Se sappiamo gestire l’economia domestica, siamo anche all’altezza di gestire gli investimenti. Quindi la mia rubrica è ricca di approfondimenti, suggerimenti, ma vorrei anche raccogliere testimonianze di donne che hanno saputo affermarsi nel lavoro non solo nella finanza. Creare consapevolezza delle potenzialità nascoste è fondamentale per avere successo: con questo intendo essere soddisfatte e appagate di ciò che facciamo, non necessariamente diventare famose o super ricche. Inoltre, sto pensando di organizzare anche eventi in presenza, salotti finanziari o seminari, perché i social sono un’ottima vetrina, ma le vere relazioni si creano e si coltivano di persona.
Scelga una parola della finanza: come la spiegherebbe a un bambino?
Ho scelto la parola “rendimento”. Pensando di parlare alla mia nipotina Matilde, che ha dieci anni e che gioca in porta nella squadra di calcio mista del suo paese, le direi che il rendimento è quanti palloni riesce a parare quando gli avversari tirano in porta: più palle riesce a prendere maggiore sarà il suo rendimento. Inoltre, se riuscisse a parare un rigore, il rendimento sarebbe eccezionale. Può però capitare, se non è troppo in forma o non concentrata, che durante la partita gli avversari fanno molti goal; quindi, in questo caso, potrebbe avere un rendimento scarso o pessimo! Beh, sicuramente conoscendo il suo temperamento di fare sempre il meglio, sarebbe molto delusa e abbacchiata, ma capita, visto che ci sono squadre avversarie davvero preparate!