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Barbara Annoni: «Due donne straordinarie hanno ispirato la mia carriera»

di Katia Cedioli
Una wealth advisor spiega in costa consiste la sua professione e condivide le sfide più importanti che ha affrontato in un settore ancora a prevalenza maschile.

 

Barbara Annoni, Wealth Advisor e EFPA e ESG Advisor, a giugno 2024, è l’unica professionista donna nella divisione wealth management della sua banca a Padova. In questa intervista ci parla del suo percorso professionale, del suo approccio nel mondo della finanza in cui le donne sono entrate pochi decenni fa e dell’importanza dell’immagine personale nel contesto professionale.

Qual è stata la sua ispirazione per intraprendere una carriera nel settore finanziario? Ci sono state figure femminili che l’hanno particolarmente influenzata?

Posso dire di essere figlia d’arte perché ho intrapreso questo lavoro affiancando inizialmente mio padre che, a sua volta, era subentrato al nonno, proseguendo il passaggio generazionale. All’inizio di questo percorso ho incontrato Louise Gunderson, che lavora nel wealth management di una private bank negli Stati Uniti e che mi ha aperto una visione del mondo finanziario diverso da quello italiano. Alle spalle ha un solido gruppo bancario che le fornisce le tecnologie, le piattaforme e gli advisory di cui necessita e ha costruito un team di lavoro in cui ognuno si occupa di un ambito di competenza specifico. Il lavoro in team è fondamentale. Un’altra donna decisiva nella mia carriera è stata ed è mia madre, che mi supporta in ogni nuova sfida e mi sostiene nei momenti più complessi: mi ha insegnato che posso fare tutto se lo voglio e a farmi rispettare in un ambiente non sempre sereno.

Quali esperienze di vita crede abbiano contribuito maggiormente alla sua crescita professionale?

Ogni esperienza che ho vissuto mi ha portato a essere la professionista che sono. Dal master in Media relations presso la business school del Sole24 ore, ai corsi sulla leadership al femminile, ai percorsi di coaching. Ma anche, semplicemente, passeggiare con il mio cavallo nella natura, mi apre la mente e la libera aiutando il proliferare di nuove idee e progetti. Credo che ogni incontro che facciamo, ogni esperienza, sia positiva che negativa che viviamo, possano e debbano essere viste in un’ottica di apprendimento e arricchimento personale. Inoltre, da poco ho lanciato il mio canale Instagram dedicato all’educazione finanziaria soprattutto in ottica femminile.

Nel corso della sua carriera, quali sfide ha incontrato come donna?

Ne incontro ogni giorno, come donna e come “giovane donna”. Il mio è sempre stato un lavoro “maschile”: solo nel 1967 Muriel Siebert ha fatto la storia sedendo insieme a 1.365 membri uomini al New York Stock Exchange, unica donna. E solo nel 1974 negli Stati Uniti alle donne fu concesso di avere un proprio conto corrente: sono trascorsi appena 50 anni. Dobbiamo lavorare molto più perché a noi è richiesto di dimostrare di valere. Nulla è dato per scontato in una professione prevalentemente maschile. Nella divisione del wealth management dove lavoro, nella mia città (Padova), sono l’unica donna. Pare non essere una professione che richiama molte figure femminili perché è intrisa di numerosi pregiudizi a mio parere. La libera professione può spaventare, ma la responsabilità, i nervi saldi, l’empatia, il rispetto, l’istinto di protezione e la propensione al risparmio sono caratteristiche che servono in questo ambito e che si possono imparare.

COVER - LEADERSHIP FEMMINILE

Quanto ritiene che l’immagine e lo stile personale influenzino la percezione professionale?

Una mia amata professoressa del liceo ripeteva questo detto: «Abbiamo una sola occasione per fare un’ottima prima impressione». Credo che la cura di sé, indistintamente per donne e uomini, sia un biglietto da visita molto importante. Certo è che risulta indispensabile valutare la persona per i suoi valori e le sue competenze che, non per forza, sono coerenti con lo stile personale ma il primo impatto è molto importante.

Una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?

Fondi comuni di investimento. Immaginatevi di avere una scatola in cui potete mettere tanti semi colorati, di diverse forme e dimensioni. Alcuni più grandi, altri molto piccoli: alcuni semi germoglieranno prima, altri dopo, alcuni non germoglieranno affatto. In questi casi potete prendere la piantina più grande e trasferirla in una diversa scatola in cui crescere meglio o sostituire i semi infruttiferi con altri semi e lasciare i restanti a crescere. In ogni momento potrete svuotare la scatola e mettere i vostri germogli in un giardino diverso o lasciarli fiorire nella loro scatola.

Katia Cedioli

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