Dalla Fotografia alla Finanza. È questo il percorso di un giovane consulente finanziario che ha avuto il coraggio di intraprendere questa carriera nel 2020.
Andrea Ippoliti si considera fortunato a svolgere la sua professione su base indipendente, così da poter seguire i suoi assistiti a 360 gradi e andare incontro alle loro esigenze in piena trasparenza. In questa intervista ci racconta che la sua esperienza nel mondo della Fotografia, delle Case d’Asta, e del Design l’ha aiutato a emergere nel settore finanziario grazie a molti elementi in comune, tra cui la cura dei particolari.
Può raccontare il suo percorso di formazione e quello professionale? Quali motivazioni l’hanno spinta a diventare un consulente finanziario?
Dopo aver frequentato il liceo scientifico ho deciso di seguire quella che era una delle mie passioni, e mi sono iscritto al corso di laurea in Visual Communication con specializzazione in Fotografia, presso lo IED di Roma. Fin da principio ero interessato al concetto moderno di immagine quale presenza nello spazio/tempo. Questo percorso di studi mi ha permesso di iniziare a lavorare nel mondo dei media, anche se in me già esisteva l’interesse per il mondo della Finanza, così forte che mi ha portato ad approfondire la conoscenza di questa materia.
Durante il mio percorso professionale ho infatti avuto modo di entrare in contatto con il mondo delle case d’asta, scoprendo che poteva essere un punto di contatto con il mondo degli investimenti alternativi di cui già mi interessavo. A oggi posso dire che sono stati vari gli eventi che mi hanno portato ad intraprendere questa professione. Il più importante è accaduto durante la pandemia del 2020, quando sono venuto a conoscenza della possibilità di iscrivermi all’albo dei consulenti finanziari come autonomo, dopo aver sostenuto l’esame di ammissione. Quella scoperta mi convinse che era giunto il momento di fare una scelta importante e radicale: dimettermi dal mio lavoro e iniziare questa nuova attività. Essere consulente finanziario autonomo che ha come finalità quella di aiutare i propri assistiti nella gestione e pianificazione delle proprie finanze.
Qual è il punto di forza e i valori-guida della sua attività di consulenza? Com’è il suo rapporto con i clienti?
La fortuna di svolgere la professione su base indipendente mi permette di seguire i miei assistiti a 360° e di andare a consigliare solo ciò che consiglierei a me stesso. Per questo nel tempo sono riuscito a creare un rapporto diretto con loro. Negli anni ho assistito a molti momenti e scelte importanti delle loro vite.
Lei ha studiato all’IED, l’Istituto Europeo di Design, e assistito ad aste per oggetti di design e di moda. C’è secondo lei una connessione tra moda e finanza?
Questi due mondi hanno molti punti in comune, a partire dalla cura dei particolari che una persona mette nel plasmarli alla propria identità. Mi piace credere che una persona pensi alla scelta del giusto accessorio da comprare e aggiungere alla propria collezione allo stesso modo di come ragiona sulla giusta composizione del proprio portafoglio finanziario.
Secondo lei, in che modo l’immagine personale e lo stile influenzano la percezione e il successo di un consulente?
Un consulente dovrebbe curare la propria immagine così come cura i rapporti con gli assistiti, cioè con rispetto per le persone e per i luoghi che si frequentano. Se parliamo di abbigliamento, però, non credo che sia un completo o una camicia a rendere una persona un buon consulente.
Non bisogna dimenticare inoltre che oggi la stragrande maggioranza della nostra vita appare sui social e per questo ritengo che vada posta attenzione anche alla nostra presenza digitale, oltre che alla comunicazione che avviene attraverso i vari media. La cura della nostra immagine favorisce la fiducia nei nostri confronti, però sappiamo che oltre all’aspetto esteriore è importante trasmettere i valori che abbiamo dentro.
Quali sono gli eventi che nel suo settore la interessano maggiormente?
Per rimanere costantemente aggiornato seguo con molto interesse non solo gli eventi del settore finanziario tradizionale, ma anche quelli relativi a tematiche complementari, come la psicologia dietro la gestione delle finanze e delle emozioni che essa ci suscita. Quando ne ho la possibilità cerco di frequentare anche le fiere d’arte più importanti come la Basel Art. Negli ultimi anni infatti l’attenzione di molti risparmiatori e investitori si è spostata sugli investimenti alternativi, quindi tematiche come arte, diamanti, borse, vini, bollicine e altri oggetti di pregio rappresentano mondi da conoscere e approfondire.
Progetti futuri?
Sicuramente mi piacerebbe poter aiutare tante più persone a prendersi cura delle proprie finanze. Il mio desiderio è aiutare i più giovani a prendere coscienza dell’importanza della gestione delle proprie disponibilità, anche attraverso incontri nelle scuole. Confrontandosi con le nuove generazioni possiamo trovare molti spunti per affrontare le problematiche di quest’ultime in ambito finanziario.
Quali consigli si sente di dare ai nostri lettori?
Consiglio di non perdere mai la curiosità e di approfondire sempre le tematiche che vi interessano, perchè aiuta a farsi trovare pronti agli stimoli esterni. Per coloro che iniziano oggi a pensare ai propri risparmi consiglio di non spaventarsi, queste scelte vanno prese e affrontate con calma e attenzione. Non si tratta di una corsa ma di una maratona, non c’è bisogno di correre e strafare all’inizio. Come diceva Warren Buffet: «Oggi qualcuno è seduto all’ombra perché tanto tempo fa qualcun altro ha piantato un albero», quindi piantate voi stessi il vostro piccolo albero e prendetevene cura.
Ultima domanda: potrebbe spiegare ai lettori una parola della Finanza in modo semplice, come la spiegherebbe a un bambino?
Scelgo la parola “risparmio”, cioè la parte del reddito che una persona percepisce e che non viene impiegata o usata. Ad un bambino direi: «Pensa di avere un foglio bianco davanti e tanti colori con i quali disegnarci sopra. Il risparmio è quella parte di foglio che riuscirai a tenere bianco ed utilizzare per altri scopi, magari per una dedica o per un altro disegno». Partendo da questo semplice esempio, ai lettori direi di fare un uso consapevole e mirato dei propri risparmi.